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denaro.it - Scuola: Regioni poco ascoltate

Scuola: Regioni poco ascoltate "Prima che il ddl di riforma della scuola sia definitivo è necessario un coinvolgimento di merito delle Regioni, che fino ad oggi non c'è stato". È quanto chiede ...

03/02/2002
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Scuola: Regioni poco ascoltate
"Prima che il ddl di riforma della scuola sia definitivo è necessario un coinvolgimento di merito delle Regioni, che fino ad oggi non c'è stato". È quanto chiede l' assessore alla scuola della Regione Campania, coordinatrice di tutti gli assessori alla scuola, Adriana Buffardi, intervenuta ieri ad un convegno sulla riforma della scuola, organizzato da Anci e Upi. Secondo l'assessore Buffardi è "Paradossale che si decentri senza discutere con le Regioni dell' ordinamento generale". Polemizzando poi col sottosegretario all' Istruzione,
Valentina Aprea, Buffardi afferma: "Il sottosegretario ci ha illustrato il percorso democratico compiuto dal testo; evidentemente le Regioni non rientravano in questo confronto, perché hanno letto l'articolato solo nel sito web del ministero". Ricordando che già nel corso degli Stati generali il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, dando la disponibilità delle autonomie locali, aveva chiesto un tavolo di merito, Buffardi rinnova la richiesta per una "concertazione seria".
"Bisogna ristabilire - sostiene l'assessore regionale - un rapporto inter-istituzionale tra Stato, Regioni, Comuni e Province. Mi chiedo, se non lo si fa ora, quando si intenda farlo". Entrando nel merito delle nuove disposizioni, Buffardi ricorda che "La proposta parla di diritto-dovere fino a 18 anni, e allora perché non per tutta la vita? Lo Stato - aggiunge - deve garantire la scuola per tutti, lo dice la Costituzione. Questo è elemento dirimente della scuola. È per questo motivo che vogliamo sapere con esattezza che cosa vuol dire diritto-dovere".
L'assessore lamenta poi la "canalizzazione precoce", che dovrebbe cominciare a 14 anni, età giudicata troppo precoce per effettuare scelte per tutta la vita.


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