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Deleghe legge 107/15: FLC CGIL: troppi argomenti insieme, rivedere priorità. No a tagli insegnanti di sostegno

14/02/2017
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OrizzonteScuola

“Il nostro auspicio è che ci sia un ripensamento sulla scelta di portare avanti troppi argomenti insieme, e che si definiscano precise priorità e precisi obiettivi, realizzabili e finanziabili”.

Lo dichiara Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, in un’audizione in commissione Cultura alla Camera sui dlgs attuativi della riforma della scuola.

Non esiste una trama comune nella costruzione delle varie deleghe di questa legge: su ogni delega c’è stato un gruppo di persone che ha lavorato senza una regia, e ora ne paghiamo le conseguenze”.

“Sul sostegno, bisogna decidere se rafforzarlo oppure se effettuare una razionalizzazione della spesa: fare le due cose insieme è impossibile, si tratta di scegliere. Se il problema è che 5 miliardi di spesa sono troppi, bisogna dire chiaramente che c’è l’intenzione di tagliare. A quel punto, però, noi chiederemo il ritiro della delega”.

“Siamo nelle condizioni – domanda – di fare un investimento sul sostegno? Vogliamo ripensare il modo in cui avviene? Certo non si può dire che la soluzione sia fare la formazione per tutti gli insegnanti e nel frattempo ‘esternalizzare’ il servizio, costruire un supporto specialistico esterno, sapendo che poi il risultato finale sarà una sostanziale riduzione degli insegnanti di sostegno. Non si può ripensare il sistema senza investimenti”.

“Cerchiamo di individuare delle priorità, partiamo dagli obiettivi, poiché su alcuni argomenti la delega non è neanche lo strumento legislativo giusto. Se un percorso deve partire nel 2020, perché adesso non ci sono le risorse, la delega non serve (ad esempio, la delega sulla formazione professionale, a nostro avviso, va ritirata); se invece, come nel caso del percorso integrato 0-6, ci sono investimenti e c’è un progetto, seppur migliorabile, allora la delega va bene”.

“Non si può – chiosa – ricostruire il sistema dell’istruzione in due mesi, non è serio: chiediamo alla Commissione di sostenere la richiesta di una ‘moratoria’, riaprire una discussione, partire dagli obiettivi e definire una road map credibile”.


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