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Dalla Maturità, ai disabili, al diritto allo studio: approvato il passaggio finale della Buona scuola

Il governo vara le deleghe sulla parte essenziale dei contenuti della riforma. C'è anche la valutazione, le scuole per l'infanzia, le norme per reclutare i futuri prof, i professionali. Che il governo dovrà far entrare definitivamente in vigore dopo il parere del Parlamento

15/01/2017
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la Repubblica

di SALVO INTRAVAIA

el Consiglio dei ministri che rende definitivamente legge le Unioni civili, il governo approva in extremis anche le deleghe della Buona scuola. Nell'ultimo giorno utile - la legge 107/2015 dava al governo 180 giorni di tempo dal 16 luglio 2015 - il Consiglio dei ministri adotta in prima battuta otto delle nove deleghe previste dalla riforma Renzi/Giannini. Tutte tranne una: forse quella meno attesa da genitori e alunni, il nuovo Testo unico sull'istruzione.

Si tratta di una notevole serie di novità che fanno il paio con quelle introdotte a luglio del 2015 con le nuove norme sulla governance della scuola. Si va dalle nuove regole sulla valutazione - che nel testo iniziale prevedeva le lettere al posto dei voti alla primaria e alla media - al restyling della maturità: due solo scritti e votazione finale rivoluzionata. Dalla riforma dell'intero segmento della scuola per i più piccoli, da zero e sei anni - con l'incremento al 33 per cento dei posti negli asili-nido e l'estensione completa della materna a tutti i bambini di età compresa tra 3 e 6 anni - alle nuove regole per salire in cattedra alla media e al superiore: un percorso che in 5 mosse semplifica l'attuale iter e, nel giro di pochi anni, conta di portare in cattedra prof più giovani e formati per tenere testa alle sfide della scuola del terzo millennio. Passando per un nuovo approccio per il sostegno degli alunni disabili e in difficoltà - con meno burocrazia, tempi più rapidi per ottenere le certificazioni che danno diritto alle risorse, ma con docenti specializzati più preparati - alle attese norme sul diritto allo studio che dovrebbero mettere in pratica il dettato costituzionale dell'articolo 34 attraverso i Lep: i Livelli essenziali delle prestazioni, in questo momento diverse nelle varie realtà regionali italiane. Con interventi su: tasse scolastiche, trasporti, mense, libri di testo, istruzione domiciliare, Carta dello studente e borse di studio. E ancora. Riforma degli istituti professionali - con la ridefinizione degli indirizzi, delle articolazioni e delle opzioni per risolvere le sovrapposizioni con i percorsi dell'Istruzione tecnica e ridurre l'alto tasso di abbandono e di insuccesso scolastico in questi indirizzi - quella degli istituti italiani all'estero - e un decreto legislativo sulla "tutela" della cultura umanistica per la valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e  sostegno  della  creatività connessa alla sfera 

estetica.

Ora, i testi approderanno alla Camera e al Senato, in Commissione, per il prescritto parere e in Conferenza Stato-regioni, e dopo qualche modifica entro un paio di mesi verranno approvati nuovamente dal governo e emanati dal Presidente della repubblica, Sergio Mattarella.


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