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da Fuoriregistro-I nuovi testi da adottare

I nuovi testi da adottare" di Giovanna Casapollo - 06-02-2002 In primavera le Case Editrici andarono a caccia di insegnanti. Rapporti umani ed editoriali si riallacciarono, il tavolo della ...

07/02/2002
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Fuoriregistro

I nuovi testi da adottare"
di Giovanna Casapollo - 06-02-2002

In primavera le Case Editrici andarono a caccia di insegnanti.
Rapporti umani ed editoriali si riallacciarono, il tavolo della bidelleria e lo scaffale della presidenza si ingombrarono di pacchetti cartonati.

'...l'antologia di 'e la grammatica di' in questi anni sono stati un utile strumento di lavoro; oggi i brani antologici, pur se corredati da un accurato apparato didattico non rispondono più alle esigenze di un lavoro più scrupoloso e aggiornato sul piano testuale...'

Elena aveva deciso di cambiare i testi in adozione, che non le apparivano più stimolanti; ormai ci lavorava stancamente e in modo ripetitivo.

La sala professori animata da presenze discrete e petulanti, risuonava di cordialità, consigli e suggerimenti di distinti quarantenni in cravatta.

Il Signor G. della Nuova Italia salutò Elena con imbarazzo e una lunga stretta di mano, parlò di antologia a tomi e di narrativa per adolescenti... ma la nuova edizione dei Fili del Discorso se pur più agevole non la convinse.'

Il Signor C. di Le Monnier-Mursia si profuse in complimenti ed enfatizzò la preparazione di quegli insegnanti che 'sapevano riconoscere le operazioni editoriali effettivamente mirate a sviluppare competenze disciplinari e trasversali, a risolvere problemi, a svolgere programmi articolati ed esaurienti...'

Effettivamente - conveniva Elena - gli ineluttabili scioperi per '#8216;la finanziaria', le assemblee, gli interessantissimi incontri musicali, il cineforum, l'incontro con l'autore, la gita per le quarte e quella per le quinte, la protesta per le strutture che mancano, le influenze epidemiche, i ponti infrasettimanali, la solidarietà per i compagni espulsi, l'avvicinarsi delle festività, il rientro dalle festività, le assenze arbitrarie collettive, il viaggio in fiera senza autorizzazione, il campionato con il liceo scientifico e quello per i giochi della gioventù, il pranzo di fine anno, i festeggiamenti a chi va in pensione, le riunioni dei redattori per il giornalino d'istituto, l'incontro col Sindaco e quello con
l'esperto, il precetto pasquale, le vele della prima volta e quelle abituali, le ansie e i disagi degli adolescenti... non sempre consentivano di svolgere con strumenti inadeguati un programma articolato e giustamente esauriente'.

Le copie in saggio che si ammassavano pericolosamente in bilico sul tavolo ingombro di circolari della sala professori, promettevano ancora una volta a docenti ansiosi, facilitatori didattici e patti formativi con studenti inermi e accidiosi.

(da "Una prof qualunque"
di Giovanna Pisu Casapollo)


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