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Cts: a scuola dai sei anni tutti con la mascherina. Si toglie solo per l’interrogazione

Marcia indietro sulla possibilità di togliere la mascherina al banco. Miozzo: «Valuteremo soluzioni locali o specifiche volta per volta, ma l’indicazione è di utilizzarla»

20/08/2020
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

«Ai ragazzi sopra i sei anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione - ha spiegato il coordinatore del comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo a SkyTg24, alla vigilia della riunione del Cts che dovrà discutere di scuola -. Ci saranno dei momenti del contesto locale e specifico che saranno di volta in volta valutati. Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica, però l’indicazione è di utilizzarla».

Le regole per i contagi

Marcia indietro dunque rispetto alle aperture di una settimana fa quando la ministra Lucia Azzolina aveva annunciato che quando gli studenti sono al banco possono toglierla. Invece il Cts ha valutato che tenere la mascherina anche in classe, dove si passano molte ore insieme, sia una precauzione che va mantenuta, anche per i bambini delle elementari. Per ora niente deroghe come invece speravano anche insegnanti e presidi che vedono la difficoltà di un uso corretto da parte dei più piccoli. Il commissario Domenico Arcuri è pronto a distribuire 11 milioni di mascherine al giorno alle regioni che le faranno pervenire alle scuole.

La quarantena si discute di volta in volta

Miozzo ha dato anche alcune indicazioni su come verranno gestiti i casi di contagio in classe: no alla chiusura di tutta la scuola, ma quarantena per i compagni e i prof del contagiato (Come si comporteranno i genitori lavoratori? Ancora non è chiaro). «Oggi pomeriggio il comitato tecnico scientifico discuterà del documento elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Inail che è il documento che dice come dobbiamo affrontare i casi, che sicuramente ci saranno - ha spiegato il coordinatore del Cts -. Abbiamo otto milioni di studenti e due milioni di persone che lavorano, non possiamo immaginare che non avremo un caso, due casi o dieci casi. Questo è quasi una certezza. Ma un caso non vorrà dire chiudere le scuole di un paese, della regione o della provincia. Bisognerà di volta in volta esaminare il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l’intera scuola. Questo sarà discusso di volta in volta con le strutture sanitarie locali e con il dirigente didattico e di volta in volta verrà studiata la soluzione più opportuna».