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Corriere - Una riforma storica, dettata dal buon senso

Una riforma storica, dettata dal buon senso Berlusconi: consigli dalle mogli dei ministri. Critici Ccd e Cdu. Sindacati e centrosinistra: scuola nel caos ROMA - Silvio Berlusconi è visibilmen...

02/02/2002
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Corriere della sera

Una riforma storica, dettata dal buon senso

Berlusconi: consigli dalle mogli dei ministri. Critici Ccd e Cdu. Sindacati e centrosinistra: scuola nel caos

ROMA - Silvio Berlusconi è visibilmente soddisfatto, la definisce una riforma "storica, organica, mai fatta da 60 anni a questa parte", elaborata "con il coinvolgimento di tutto il mondo della scuola", definita persino con il concorso delle famiglie dei ministri: "Abbiamo partecipato tutti, come vecchi studenti, vecchi universitari, padri e anche nonni, arricchiti dai consigli delle mogli, che come tutte le donne hanno maggiore sensibilità". In estrema sintesi: "Dopo quella Gentile, ecco la riforma Moratti". Con il marchio "del buon senso del padre e della madre di famiglia". Il premier illustra a fianco della Moratti il testo di legge delega approvato in Consiglio dei ministri, loda il suo ministro per quel "coinvolgimento emotivo che ha saputo comunicarci", non nasconde che un pezzo di attuazione della futura legge dipenderà anche dalla ripresa economica. Il ministro dell'Istruzione ha portato con sé, nella sala stampa di Palazzo Chigi, un cartello che sintetizza i tratti salienti della riforma. Il grande grafico aiuta a orientarsi, le parole della Moratti promettono un'istruzione "più libera e flessibile, più seria e rigorosa": l'alternativa studio-formazione darà "l'opportunità a tutti i ragazzi di avere percorsi più inerenti alle proprie vocazioni", mentre la previsione di crediti universitari per i docenti "introdurrà il concetto di merito, ovvero avanzamenti di carriera per gli insegnanti migliori e sempre più preparati". E "c'è ottimismo" - aggiunge Berlusconi - sull'aumento delle retribuzioni dei docenti.
La Moratti respinge l'accusa di aver varato una riforma poco innovativa. La Margherita giudica il disegno di legge "praticamente uguale alla riforma Gentile", ma il ministro evidenzia "il potenziamento delle lingue e delle nuove tecnologie, l'alternanza scuola-lavoro". Una difesa che non convince l'opposizione. Per il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli, si tratta di "una riforma Zelig, cambiata in corsa quattro volte", promossa da un governo che "ha gettato la scuola nel caos". Piero Fassino intravede l'intento di incrinare "la garanzia dell'istruzione ai ragazzi di qualsiasi ceto sociale". Ragionamento analogo a quello di Luigi Berlinguer. Accusa l'ex ministro dell'Istruzione: "Si ripristinano due scuole, una per chi può continuare a studiare, l'altra per l'addestramento al lavoro, mentre con i programmi regionali si regala a Bossi la rottura dell'unità culturale nazionale". "Un vero pasticcio", per la Uil scuola.
La Confindustria invece apprezza "la creazione di un sentiero formativo professionale e la diffusione degli stage", perché "consentono a tutti coloro che sono portati più all'azione che alla riflessione di cimentarsi subito nelle attività produttive". Lo Snals e gli altri sindacati contestano nel merito la riforma e protestano per l'adozione della delega: "Non solo - osserva Enrico Panini, segretario Cgil scuola - si ritorna al privilegio dello studio per pochi, ma con la delega si sequestra il dibattito parlamentare". Opinione condivisa in seno alla maggioranza: la delega "è un torto al Parlamento", osservano nel Ccd-Cdu.
Marco Galluzzo


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