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Corriere-Stress da esami, a scuola ci si ammala davvero

Stress da esami, a scuola ci si ammala davvero Ricerca delle università di Milano e Urbino: provoca palpitazioni e insonnia soprattutto nelle ragazze. I consigli per evitarlo MILANO - Lo stre...

04/06/2002
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Corriere della sera

Stress da esami, a scuola ci si ammala davvero

Ricerca delle università di Milano e Urbino: provoca palpitazioni e insonnia soprattutto nelle ragazze. I consigli per evitarlo

MILANO - Lo stress da esame di maturità esiste. Gli studenti che, alla vigilia della prova, si lamentano per un insolito mal di testa o mal di stomaco (improbabili quando fino al giorno prima erano sani come pesci), non stanno cercando una scusa per aggirare l'ostacolo, una scappatoia. Il loro malessere è sincero, reale. Uno studio a quattro mani delle Università di Milano e Urbino è riuscito a quantificarlo, scoprendone la causa nello squilibrio neurovegetativo dell'organismo provocato dallo "stress da esame". Palpitazioni, insonnia, nodo alla gola, senso di agitazione: non sono "suggestioni", ma autentiche sindromi da stress che, passata la prova, possono andarsene con la stessa rapidità con cui sono venute. "Gli stress psicologici, anche quelli temporanei come sostenere l'esame di maturità, hanno un impatto misurabile e rilevante sul sistema circolatorio e sul sistema nervoso autonomo", spiega Massimo Pagani, direttore del Centro di terapia neurovegetativa dell'Università di Milano e uno degli autori dello studio. Il medico ha sottoposto a test un gruppo di studenti mentre attendevano la chiamata per entrare in aula e finire sotto esame: ha preso campioni di saliva, registrato il tracciato elettrocardiografico, la frequenza respiratoria, la pressione. Risultato: l'"apprensione" degli studenti ha trovato un fondamento nelle reali modificazione dell'organismo. I test hanno infatti registrato innalzamento della pressione arteriosa, aumento dei livelli di cortisolo (un ormone che favorisce le capacità di difesa del corpo), variazioni nelle concentrazioni di citochine (proteine che, in soprannumero, danneggiano le cellule), iperattività del sistema nervoso simpatico, che svolge un'azione eccitatoria.

I DISTURBI - Tre mesi dopo, era tutto sparito: al controllo a distanza, lontani dunque da esami e da stress, le alterazioni riscontrate nei ragazzi "campione" erano scomparse, insieme alle emicranie e ai disturbi gastrici o intestinali. Rischi per la salute? Nessuno se l'organismo riesce a riequilibrarsi da solo, "ma se la situazione di squilibrio persiste, può diventare dannosa: l'iperattività cronica del sistema nervoso simpatico prodotta dallo stress è un fattore di rischio - continua Pagani -. Può portare a malattie cardiovascolari o gastroenteriche, oppure peggiorarne il decorso".
Non è la norma. La realtà delle migliaia di ragazzi che ogni anno si confrontano con l'esame di maturità (o con esami universitari, i termini della questione non cambiano) è un'altra: forte stress pre-esame, tanta paura, poi rapido recupero. "Ad ogni momento di paura della mente, se ne associa uno dell'organismo - riassume Pagani -. Il nostro studio ha dimostrato che sotto esame, quando si è stressati, viene alterata la percezione del proprio corpo e compaiono strani sintomi: il campionario è vario, ogni studente ha i suoi. Dipende dalle caratteristiche individuali".

CONSIGLI - Che fare per evitarli? "Chi ha studiato e si sente preparato è molto meno sensibile allo stress rispetto a chi tenta la prova sapendo di conoscere poco: lo stress da esame, infatti, è una specie di giudizio interno che ognuno dà a se stesso", attacca il ricercatore. La prima cosa da fare, dunque, è mettersi a studiare. Ma non solo: un'alimentazione equilibrata e senza eccessi, la giusta dose di sonno, un po' di attività fisica servono a mettersi al riparo da stress eccessivo. Da evitare fumo e alcool, "che sul breve periodo danno l'illusione di poter contenere l'ansia esagerata, ma a lungo andare sono dannosi".

RENDIMENTO - Sono sempre gli studenti meno stressati a prendere i voti più alti? Pagani non si sbilancia: "Siamo convinti che la performance sia maggiore quando lo stress e le conseguenti alterazioni dell'organismo sono basse, ma ci servono altri dati per dimostrarlo scientificamente". Così l'anno prossimo partirà un progetto di "gestione dello stress" su un ampio campione di studenti della Statale di Milano. Obiettivo: verificare se la riduzione dell'ansia servirà ad alzare i voti, confermando l'equazione "studenti meno stressati = studenti più bravi". Per ragazze e sedentari la strada è in salita: sono loro i più esposti, "le donne per la ciclicità biologica che le rende più sensibili dal punto di vista ormonale - chiude il ricercatore -. I sedentari perché lo sport è una straordinaria terapia antistress".
Daniela Monti


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