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Corriere-Spesa pubblica, Berlusconi prepara la stretta

Avviata la discussione sul Documento di programmazione economica. Nel 2001 le uscite per i farmaci sono cresciute del 32% Spesa pubblica, Berlusconi prepara la stretta Il presidente del Consigli...

25/05/2002
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Corriere della sera

Avviata la discussione sul Documento di programmazione economica. Nel 2001 le uscite per i farmaci sono cresciute del 32%

Spesa pubblica, Berlusconi prepara la stretta

Il presidente del Consiglio: il debito va verso i tre milioni di miliardi di vecchie lire, dobbiamo scegliere come un padre di famiglia

ROMA - Il governo si prepara a "incidere" sulla spesa pubblica. Davanti alle telecamere il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo spiega con un'immagine popolare: "E' una questione di scelte, perché i soldi che abbiamo sono quelli e come fa un padre di famiglia occorre decidere se è meglio comprare un frigorifero nuovo o mandare un figlio a fare un corso di inglese negli Stati Uniti. Non si può infilare la mano nella tasca pubblica e cavare soldi all'infinito. Abbiamo un debito pubblico che sta andando pericolosamente verso i tre milioni di miliardi di vecchie lire".

LA RELAZIONE ECONOMICA - Il titolare dell'Economia Giulio Tremonti, in mattinata, aveva usato ben altri toni e argomenti, aprendo il Consiglio dei ministri e avviando, di fatto, il confronto nel governo sull'impianto del Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria). Tremonti ieri ha presentato ai colleghi la "Relazione generale sulla situazione economica del Paese nel 2001". Nel documento si commenta, tra l'altro, "la decelerazione della crescita rispetto all'anno precedente (nel 2000 il pil era salito del 2,9%, nel 2001 dell'1,8%). Il ministro è partito proprio da qui. Prima per rassicurare il Consiglio, più o meno con queste parole: dobbiamo avere fiducia, la ripresa c'è. Gli indicatori sono incoraggianti. Guardate, per esempio, l'ultimo dato delle vendite al dettaglio. E' straordinariamente positivo. Poi per gelare tutti: le risorse sono quelle che sono, stiamo spendendo troppo. Per carità, tutte cose giustificatissime. Ma dobbiamo riportare la spesa sotto controllo. Le uscite devono crescere meno del prodotto interno lordo.
Le parole di Tremonti hanno suscitato la reazione di diversi ministri. Antonio Martino (Difesa), Lucio Stanca (Innovazione), Rocco Buttiglione (Politiche comunitarie) hanno frenato il collega dell'Economia. Martino ha suggerito di procedere con calma e di riflettere su quella che sarà realmente la crescita economica. E su questo calibrare il piano di riforme. Buttiglione ha sostenuto che le decisioni di bilancio non possono essere il risultato di semplici "calcoli ragioneristici", ma occorre muoversi, con equilibrio, sulla base del progetto politico presentato agli elettori. Stanca, infine, ha notato che anche in una logica puramente aziendale non si può parlare solo di "risparmio, risparmio", perché è importante anche la "qualità" dei tagli. Alla fine il sottosegretario Gianni Letta è intervenuto per bloccare la discussione: "Bisogna che ne parliamo con calma, ci torneremo". E, dopo il Consiglio dei ministri, Berlusconi ha fissato una scadenza: "Ci siamo dati appuntamento ai primi di giugno, quando avremo tutti gli elementi necessari per una discussione approfondita, sulla quale sarebbe auspicabile anche un'intesa con le opposizioni, su come si possa rallentare la dinamica della spesa pubblica e cambiare il suo mix".

SANITA' SOTTO CONTROLLO -Nella colonna delle uscite sotto osservazione c'è soprattutto la sanità. La Relazione generale del 2001 segnala un forte balzo della spesa farmaceutica ("32,8%), "dovuto - si legge nel testo - all'abolizione dei ticket". Nel complesso, dal 2000 al 2001, la spesa per prestazioni sanitarie è salita del 10,1%. Questi dati spiegano, forse, lo stop di Tremonti al disegno di legge sulla riforma del lavoro dei medici, predisposto dal ministro Girolamo Sirchia. Il provvedimento prevede, tra l'altro, la scomparsa del cosiddetto "medico a ore" in servizio negli ospedali. I camici bianchi potranno scegliere se lavorare in esclusiva nelle strutture pubbliche, oppure no. Solo i primi riceveranno l'indennità. In Consiglio Sirchia ha sostenuto che il disegno di legge non comporta oneri aggiuntivi per lo Stato.

AUMENTI MAXI PER RCAUTO E BANCOPOSTA -Tremonti, secco, ha replicato: può anche darsi che sia così, lo verificheremo; in ogni caso dobbiamo stare attenti, ogni provvedimento sulla sanità che sbarca in Parlamento si carica di emendamenti che sforano i tetti di spesa. Così il varo del provvedimento è stato rinviato. Il Consiglio ha esaminato con preoccupazione anche gli aumenti di prezzi e tariffe riportati sempre nella Relazione generale. In particolare si segnalano i rincari registrati nel settore Rc Auto: "10,7% nel 2001. Nel complesso i prezzi del settore dei beni e servizi liberalizzati sono cresciuti del 3%. In evidenza il "25,8% del "bancoposta". Nel comparto dei trasporti spicca il 7,7% degli aerei nazionali, il 3,7% dei treni, il 5,7% di traghetti e aliscafi. Le tariffe elettriche sono cresciute del 3,1%, quelle del gas del 6,9%.
G. Sar.


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