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Corriere-Lo studente ideale

Lo studente ideale si adegua facilmente a regole e cambiamenti, partecipa e sa cogliere gli stimoli offerti dai docenti Disagio e insicurezza tra i banchi di scuola: lo dice un'indagine condotta da...

15/01/2002
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Corriere della sera

Lo studente ideale si adegua facilmente a regole e cambiamenti, partecipa e sa cogliere gli stimoli offerti dai docenti

Disagio e insicurezza tra i banchi di scuola: lo dice un'indagine condotta dal CNR su 1800 ragazzi e ragazze delle scuole medie inferiori e superiori di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. Commenta la dottoressa Patrizia Vermigli, coordinatrice dello studio: "Solo l'11% dei ragazzi ha un'alta autostima rispetto alle proprie capacità scolastiche. Anche rispetto agli altri ambiti, l'alta autostima riguarda soltanto una piccola parte del campione. Un vero guaio, perché il segreto per andare bene a scuola è avere fiducia in se stessi e non imitare Charlie Brown, il simpatico e timidissimo personaggio creato da Charles M. Schultz". Precisa la dottoressa Vermigli: "Un ragazzo che crede in se stesso, a scuola è ottimista, fiducioso nelle proprie possibilità e ha una notevole serenità nell'affrontare anche le esperienze negative".
Potenzialità in gioco
Fondamentale, per acquisire sicurezza è però l'approvazione sociale: "Il ragazzo - spiega la ricercatrice - ha bisogno di sentirsi stimato dai genitori e dagli educatori, deve percepire che hanno fiducia nelle sue potenzialità. Crescendo, poi, saranno le sue capacità, e quindi le singole abilità oggettive, ad aiutarlo a consolidare la stima in se stesso".
"Per aumentare l'autostima bisogna andare alla scoperta dei propri talenti e saperli valorizzare, - aggiunge la dottoressa Vermigli - il successo in un qualsiasi ambito aumenta la fiducia in se stessi e dà la spinta per mettersi alla prova anche in altri settori. Bene, quindi, trovare i propri punti di forza al di là dei modelli e delle aspettative degli adulti".
Ma vediamo quali altre caratteristiche influenzano la carriera scolastica: "Conta molto anche - spiega la dottoressa Vermigli - la capacità di perseverare nel raggiungimento dei propri obiettivi e poi l'adattabilità, la socievolezza e la riflessività, caratteristiche che pesano molto sul giudizio delle insegnanti, a volte anche al di là delle reali capacità di apprendimento". Ad esempio, si è visto che, al di là di quello che i ragazzi sanno veramente di italiano e matematica, i docenti tendono a sottovalutare o sopravvalutare le capacità cognitive in base alla presenza di altre caratteristiche comportamentali: "Lo studente ideale - spiega la ricercatrice - è sveglio, partecipa, coglie presto gli stimoli offerti, si adatta facilmente a cambiamenti e regole, è calmo, non troppo attivo". Come dire che un ragazzo può essere bravo, ma se non sa presentarsi bene e non ha fiducia nelle sue capacità, non riuscirà a raggiungere un buon rendimento scolastico.


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