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Corriere-"Lo sciopero generale sarà solo il primo passo"

"Lo sciopero generale sarà solo il primo passo" Cgil, Cisl e Uil decideranno martedì sulla mobilitazione unitaria. Cofferati: il governo non reggerà l'impatto DAL NOSTRO INVIATO GENOVA - ...

17/03/2002
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Corriere della sera

"Lo sciopero generale sarà solo il primo passo"

Cgil, Cisl e Uil decideranno martedì sulla mobilitazione unitaria. Cofferati: il governo non reggerà l'impatto

DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - Savino Pezzotta non ha dubbi: lo sciopero generale "va fatto"; ma ricorda che tra i sindacati "le differenze esistono". Da parte sua, Sergio Cofferati invita a "cercare insieme un obiettivo unitario", precisando però che "le soluzioni comuni saranno cercate aggiungendo e integrando quelle che sono state già decise da noi". E mentre a Genova all'assemblea dei lavoratori ds i leader di Cisl e Cgil giocano di fioretto, a Roma Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, non usa mezzi termini. "Ho la certezza - dice - che lo sciopero generale unitario ci sarà. La prossima settimana, probabilmente martedì, ci vedremo per decidere quando". Poi, parlando al Pantheon durante il work-day promosso dalla sua organizzazione, va anche oltre: "Questa sarà soltanto la prima risposta. Se il Parlamento approverà le modifiche all'articolo 18, proporremo il referendum abrogativo".
I toni, insomma, si alzano. Lo scontro con il governo sulla riforma del mercato del lavoro riavvicina i sindacati, che giorno dopo giorno trovano nuovi elementi di intesa. Ma l'unità d'intenti su questo tema non cancella del tutto le diversità. In mattinata a Genova e nel pomeriggio a Fiuggi, al congresso dell'Udeur, Pezzotta ha insistito per esempio nel sottolineare l'autonomia del sindacato cattolico. "Noi - ha detto - non siamo contenitori di consenso per i partiti politici. Noi abbiamo scelto l'autonomia e siamo disponibili a discutere con tutti". E ancora: "Lo sciopero generale sarà puramente sindacale, non politico. Il governo non si cambia con la piazza, ma con il voto". Poche ore dopo e proprio dalla stessa platea, Cofferati ha sottolineato invece le "contraddizioni interne" all'esecutivo. Il governo, ha spiegato, "non può reggere all'impatto di un fronte crescente che giudica sbagliate le sue politiche". E ha aggiunto: "Il pronunciamento del rappresentante della Conferenza episcopale italiana a proposito di diritti, Mezzogiorno e articolo 18 mi pare importante...".
Due punti di vista differenti. Che Piero Fassino, segretario ds, tende però a minimizzare. A chi gli ha fatto notare queste diversità, ha risposto: "Il nostro partito ritiene l'unità sindacale una priorità. Fra i nostri elettori ci sono iscritti alla Cgil ma anche a Cisl e Uil". Fassino ha concluso l'assemblea di Genova accusando il nemico comune, il premier Berlusconi, di dividere i sindacati: "Cerca di seminare zizzania, che certamente non crescerà". Quanto alla proposta di Bertinotti di ricorrere all'ostruzionismo in Parlamento, si è limitato a osservare che, pur dubitando della sua efficacia, l'idea "va discussa" insieme con tutte le altre componenti dell'Ulivo. Certo, ha detto, quella di Bertinotti è un'ipotesi che "ha valore politico".
Il segretario dei Ds ha diviso con Cofferati il ruolo di protagonista dell'assemblea di Genova. Quando il leader della Cgil ha concluso il suo intervento nel salone di Palazzo San Giorgio, Fassino lo ha abbracciato suscitando l'ovazione di una platea fino a quel momento attenta e silenziosa. "Chiediamo ai padri - ha concluso Cofferati parafrasando le parole di Berlusconi - di farsi carico dei diritti che le generazioni precedenti hanno conquistato e di battersi per estendere queste tutele ai propri figli".
Non è ovviamente d'accordo il governo e Umberto Bossi ha risposto da Cuneo in serata. "Il Paese ha bisogno di flessibilità - ha detto il ministro per le Riforme - ma i sindacati si oppongono perché temono di perdere la loro michetta". E ancora: "La riforma dell'articolo 18 è una forma spinta di flessibilità. Grazie a essa si potranno creare 300-400 mila nuovi posti di lavoro".
Giacomo Ferrari


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