Corriere della sera -Pubblico impiego, raggiunto l'accordo

Corriere della sera '#8211; 5 febbraio 2002

Pubblico impiego, raggiunto l'accordo

Nella notte siglata l'intesa governo-sindacati. Revocato subito dopo lo sciopero generale della categoria previso il 15 febbraio

ROMA - Il governo ha raggiunto nella notte un accordo per il pubblico impiego e Cgil, Cisl e Uil hanno revocato lo sciopero generale dei dipendenti pubblici indetto per il 15 febbraio prossimo.
L'accordo raggiunto a Palazzo Vidoni per i rinnovi contrattuali di oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori pubblici prevede un incremento salariale medio mensile tra le 195-200 mila lire, pari a 100,71-103,29 euro. Per il biennio economico, l'intesa prevede un incremento del 5,56% contro una richiesta sindacale del 6%. Significativo anche per Cgil, Cisl e Uil l'accordo raggiunto sulla parte normativa. In particolare, le parti hanno deciso di avviare tavoli di confronti sull'armonizzazione delle norme previdenziali tra pubblico e privato, sul riordino degli enti pubblici, sulla riforma della scuola. Riaffermato, inoltre, il principio della contrattazione in base al quale è, appunto, il contratto a disciplinare le materie che riguardano il trattamento giuridico ed economico del personale.

LE REAZIONI SINDACALI - Secondo il numero due della Cgil, Guglielmo Epifani, l'incremento ottenuto di 195 mila lire è una "buona soluzione che difende le retribuzioni dei dipendenti pubblici". Anche per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, si tratta di un buon accordo che ha anche un "significato politico essendo il primo grande accordo con questo governo . È un passo, dunque, nella giusta direzione". "Un'intesa buonissima" , ha commentato il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, "che premia la volontà del sindacato di cercare un'intesa. L'accordo rasserena l'ambiente e può rappresentare un'apertura anche per ulteriori confronti".

IL MINISTRO - Gli aumenti retributivi concessi in più per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego sono inferiori all'1%. Non saranno dati "a pioggia", ma prevalentemente serviranno ad aumentare la produttività della pubblica amministrazione. Lo ha precisato il ministro della Funzione Pubblica, Franco Frattini , commentando l'intesa raggiunta in nottata a Palazzo Vidoni. Il ministro ha definito l'accordo siglato dalle tre confederazioni "politicamente molto importante perchè scongiura lo sciopero e dimostra che il governo non aveva intenzione di provocare una frattura tra le organizzazioni sindacali. Le quali - ha osservato - hanno trattato con noi con serietà". Per il titolare di Palazzo Vidoni, dunque, l'incremento complessivo medio concesso per il biennio 2002-2003 è del 5,56% contro una richiesta sindacale del 6%. L'aumento aggiuntivo, invece, è inferiore all'1% per il recupero dello scarto tra inflazione programmata e reale. Frattini ha ricordato che la richiesta dei sindacati era dell'1,5%. Il governo ha anche condiviso il principio secondo cui spetta al contratto e non alla legge la disciplina delle materie relative al trattamento economico e giuridico del personale.ento del 6%.

5 febbraio 2002