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Corriere della sera -La scuola cambia ma nessuno ci informa

Riforme annunciate e poi smentite, nuove regole, decreti e assemblee. Una mamma delusa: all'ultima riunione eravamo in 9 su 700 I genitori disorientati: il 43% non sa che cos'è il credito f...

12/11/2001
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Corriere della sera

Riforme annunciate e poi smentite, nuove regole, decreti e assemblee. Una mamma delusa: all'ultima riunione eravamo in 9 su 700

I genitori disorientati: il 43% non sa che cos'è il credito formativo. "Io, però, mi interesso solo di come va mio figlio"

E la scuola va. Gli alunni sono in classe a leggere, scrivere e far di conto, gli insegnanti in cattedra a formare teste civili e pensanti, e i genitori nella vita affaccendati. Batte sempre il "Cuore" di De Amicis e torna persino in tivù. Intanto la scuola non è più la stessa. E il 43,7 per cento dei genitori non sa cosa sia il "credito formativo", tanto per fare un esempio, e il 40,4 non conosce gli "effetti" dell'autonomia scolastica. Lo dice l'Istat in una statistica datata 3 aprile 2000. La scuola cambia in continuazione. Un terremoto continuo mentre si registrano ancora le scosse di assestamento del periodo Berlinguer-De Mauro. Riforme annunciate e poi smentite, riforme fatte, parole nuove, decreti, assemblee, titoli in prima pagina. Professori perplessi e studenti smarriti. E i genitori? "Sulla riforma il mio canale ufficiale è il giornale quotidiano. All'inizio dell'anno ci è stato presentato il "programma" che credo sia solo un aspetto di tutto il discorso. Conosco quasi tutto del piano dell'offerta formativa, anche se in realtà non ho ancora letto un "pof"", dice Ornella Carrera, mamma di una alunna delle elementari Mazzini di San Donato Milanese. "Aspettiamo che il primo passo lo faccia il liceo che ha incominciato a frequentare nostro figlio. Vorrei tanto conoscere i dettagli della nuova scuola", interviene Luigi Nielli, medico e padre di un "primino" dello scientifico Einstein.
Già, che fanno i papà e le mamme, che la sobria terminologia amministrativa definisce l'"utenza" della scuola? Cosa conoscono della nuova scuola dei figli, dall'asilo alla maturità? "C'è un grosso problema di linguaggio, molte circolari se non proprio contraddirsi, di sicuro confondono. E dalla scuola non te lo aspetti", osserva Daniela Tieghi, biologa, madre di un altro studente liceale. "Il ministero dovrebbe aprire un dialogo anche con le famiglie, un Forum online, come quello appena istituito per gli insegnanti sul sito www.istruzione.it", suggerisce Elena Paterini, mamma di uno scolaro delle elementari di via Tabacchi. Lei sa cosa vuol dire "passerella"? Conosce il "pof" della sua scuola? Sa indicare almeno tre riforme in atto? Ci siamo messi davanti alle scuole, all'uscita dei ragazzi, piazza Ascoli, Porta Ticinese, via Calmieri, via Tito Livio. Una cinquantina di voci, nessuna pretesa statistica. Le stesse risposte. Coloro che non sanno: "Nessuno ci dice niente delle cose cambiano". Quelli che non sanno e confessano: "Non partecipo ai consigli di classe. Mi interessa sapere solo come va mio figlio". Quelli che hanno partecipato: "Alle riunioni ci andavo, ma non spiegavano niente, tante parole difficili e poca chiarezza sui contenuti". Quelli che partecipano: "All'ultima riunione di circolo eravamo in 9 su 700, poi non lamentiamoci troppo. In fondo, quando andiamo in vacanza ci informiamo sulla qualità dell'aria e dell'acqua, sul servizio dell'albergo e sull'orario di apertura dei musei. Perché non dovremmo essere interessati e voler sapere come e con chi i nostri figli trascorrono la giornata?", puntualizza Ornella Carrera. Dunque sanno poco, ma quanto poco, e quale giudizio danno sulla scuola in generale? L'Istat lo ha chiesto a 24 mila famiglie, 60 mila persone, di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Il 24,9 per cento ritiene che il sistema scolastico sia migliorato negli ultimi anni, il 16 che sta peggiorando (ma sale al 20,7 per i genitori con i figli alle superiori); il 35,6 pensa che la situazione sia rimasta uguale e quasi il 20 per cento non sa dare una risposta. Controprova tra gli insegnanti: quasi il 30 per cento la pensa come il Conte di Salina ne "Il Gattopardo" (in pratica, tutto cambia, nulla cambia); il 40 ritiene che la scuola stia migliorando e il 26 per cento no. La pensano così anche gli studenti. I giudizi, infine, offrono qualche spunto di riflessione. Il 23,8 per cento dei 60 mila intervistati ritiene "molto positivo" l'autonomia scolastica (23,2 per i genitori, 29,3 per gli studenti e 25,4 per gli insegnanti). Positivo, per il 42 per cento. L'aggiornamento informatico è giudicato molto positivo al 55,7 per cento. Debiti e crediti formativi lasciano dubbi: positivi per il 41,6 per cento. E la scuola, comunque va.
Giuseppe Tesorio

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