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Coronavirus, Harvard e le altre, chiudono le università Usa: solo corsi online

Stop ai viaggi: così gli atenei americani cercano di contenere i rischi del contagio. Per la maggior parte, lezioni solo virtuali dal 23 marzo

11/03/2020
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

«Gli studenti sono pregati di non tornare al campus dopo la pausa primaverile e di soddisfare i requisiti accademici a distanza fino a nuovo avviso». La paura del contagio entra nelle aule delle università dell’Ivy League. E mentre anche gli Usa si ritrovano a fare i conti con il preoccupante incremento di casi positivi al Covid-19, una dopo l’altra, tutte le università più prestigiose degli Usa mettono in atto strategie per contenere il rischio di contagio. Mentre fino a ieri Harvard si era limitata a proibire tutti i viaggi aerei, legati a programmi dell’ateneo, internazionali e nazionali non-essenziali, mantenendo le normali lezioni frontali, pur con protocolli di igiene rafforzati, oggi l’Università ha annunciato che trasferirà tutta la didattica online. «Sarà tutto pronto per il 23 marzo» (il primo giorno di lezioni dopo la pausa primaverile, ndr), assicura il presidente dell’ateneo, Larry Bacow. Attività e interazioni limitate anche per gli studenti che risiedono all’interno del campus: per loro sono in arrivo «una guida e informazioni più specifiche».

Dalla Columbia alla NYU

La decisione segue di poche ore quella di un ‘altra grande università, la Ohio State University, che conta più di 60mila iscritti. Ma prima di loro si erano già mosse Columbia, New York University, Fordham, Barnard College. Nello Stato di New York la linea adottata nel giro di poche ore è stata comune: «lezioni online dal 23». L’Amherst College va oltre: semestre chiuso in anticipo e nessuno studente ammesso nei campus dopo il 16 marzo.

«Niente viaggi in Cina e Italia»

Anche sulla costa Ovest si prendono provvedimenti drastici: Stanford, l'Università della California del Sud e UC San Diego rinunceranno alle lezioni frontali e trasferiranno online tutte le lezioni. Brown e Rhode Island, in più, hanno cancellato tutti gli eventi in calendario che prevedano la presenza di più di cento persone. Per Princeton lezioni virtuali a partire dal 23 marzo, limitazioni nell’accesso ai campus e restrizioni ai viaggi sponsorizzati dall’ateneo. Inoltre, incoraggerà gli studenti a restare a casa dopo la pausa primaverile, almeno fino al 5 aprile. Tutte le scuole e gli atenei, inoltre, stanno diramando raccomandazioni ai propri studenti e al personale perché evitino viaggi in Cina, Italia e Corea del Sud, in occasione della pausa di primavera. E qualcuno invita a non presentarsi a lezione per 14 giorni dopo il rientro dall’estero, a prescindere dalla destinazione del viaggio.

Il «bene superiore»

«Ci vorrà tempo - ha spiegato il presidente di Harvard, Larry Bacow - perché si arrivi a una soluzione, a una cura e a un vaccino». Ma, conclude nella nota, «sono orgoglioso di essere un membro di una comunità in cui le persone mettono il bene superiore al di sopra del proprio interesse personale. Vi ringrazio per la vostra pazienza e la vostra capacità di resistenza, poiché tutti noi impariamo a temperare l’aumento della distanza con un cura più profonda per l’altro».