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Coronavirus e didattica a distanza: i prof della Normale «prenotabili» per lezioni a scuola

Dai Promessi Sposi al Dna, i docenti faranno lezione (online) agli studenti delle superiori. Per prenotare le lezioni c’è tempo fino al 20 aprile. Il rettore Ambrosio: «Lo sforzo degli insegnanti è di importanza strategica per il nostro futuro»

10/04/2020
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

I docenti della Normale di Pisa in campo per aiutare le scuole italiane, prese dalle mille difficoltà della didattica a distanza. L’Ateneo pisano ha lanciato l’iniziativa «La Normale va a Scuola», che prevede che i docenti dell’istituto universitario in cui si sono formati Fermi e Carducci, Ciampi e Rubbia tengano qualche ora di didattica a distanza nelle scuole di secondo grado fino alla fine di questo anno scolastico.

Fino al 20 aprile

Sarà quindi possibile seguire (gratuitamente) online alcune lezioni della Normale pensate ad hoc per i liceali. Gli inviti ai dirigenti scolastici sono partiti lunedì, e in poco meno di due giorni sono pervenute oltre 300 domande da docenti di tutta Italia. Per prenotarsi per una o più lezioni c’è tempo fino alla mezzanotte del 20 aprile: basta compilare l’apposito form, specificando il numero di lezioni a cui si è interessati (fino a un massimo di tre) e il numero di studenti che parteciperanno.

Le lezioni

Tra le richieste finora pervenute - fanno sapere dall’ateneo - numerose quelle per lezioni sulla teoria della relatività, sulla storia contemporanea d’Italia, sui Promessi sposi e sul Dna. Ma le lezioni potranno spaziare dalla storia dell’arte a fisica, latino e greco, biologia e scienze della vita, storia antica, letteratura italiana, storia, filosofia, scienza politica. Sarà la stessa Normale a gestire le sessioni virtuali, invitando le classi con Google Meet.

Maxi classi

Per soddisfare il numero maggiore possibile di domande, più classi potranno essere accorpate fino al numero massimo consentito dalla piattaforma, che attualmente è di 250 utenti. Professori e ricercatori della Normale entreranno nelle case degli studenti di tutta Italia dalle proprie abitazioni. Il direttore della Normale, professor Luigi Ambrosio, ha scritto personalmente ai dirigenti scolastici italiani, e ha commentato così: «Tra i tanti esempi di senso civico e di resistenza coraggiosa cui stiamo assistendo in questi giorni drammatici, quello offerto dagli insegnanti e dalle insegnanti delle scuole secondarie è di importanza strategica per il nostro futuro: il sacrificio dei vostri istituti per assicurare la continuità educativa a generazioni di allievi e allieve è un invito alla Normale a fare la sua parte».