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Coronavirus, Azzolina: "Riaprire le scuole ora vanificherebbe gli sforzi"

La ministra indica la ripresa delle lezioni a settembre. Protestano gli assessori regionali: "Ci coinvolga". L'ex rettore Patrizio Bianchi alla guida della task force per la riapertura dopo l'estate

17/04/2020
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Ormai è un dato di fatto, manca solo la formalizzazione. Ma a maggio la scuola non riaprirà. L'orientamento della ministra Lucia Azzolina è ribadito nella sua pagina Facebook: "A giorni il governo prenderà una decisione, ma a mio avviso riaprire ora le scuole, per poche settimane, mentre il Paese conta oltre 500 morti al giorno per il coronavirus, rischierebbe solo di vanificare gli sforzi fatti - scrive stamattina - Dobbiamo fare ancora qualche sacrificio per poter tornare a scuola nello stesso modo in cui ci andavamo prima". Si apre dunque lo scenario di ripresa a settembre, con conseguenze immediate sugli esami di Stato: un unico orale per la Maturità e una tesina, con valutazione del consiglio di classe, per i ragazzi di terza media.

Maturità ed esame di terza media

L'ipotesi di non rientro entro il 18 maggio fa scattare il piano B: un unico orale per i candidati all'esame di Stato. Il ministero all'Istruzione lo vorrebbe in presenza e su questo stanno lavorando in viale Trastevere. Diversa la strada indicata nel decreto per l'esame di terza media. I ragazzi dovranno consegnare una tesina e saranno i consigli di classe a fare una valutazione.

La valutazione: no al 6 politico, ma tutti promossi

No al 6 politico, su questo il ministero tiene il punto. Ma tutti gli studenti saranno ammessi all'anno successivo e alla Maturità. I voti ci saranno e differenziati. Ma senza bocciature e rimandati. Chi ha insufficienza dovrà recuperare. Una ipotesi è un rientro dal primo settembre per chi ha "debiti" formativi.

La ripartenza a settembre. Le Regioni: la ministra ci coinvolga

Lo scenario che si apre, indicato oggi dalla stessa ministra, è dunque dell'avvio a settembre. In che modo? Sarà una commissione di esperti a indicare la strada. Il decreto parla di avvio della scuola dal primo settembre per i recuperi. Mentre il calendario di inizio lezioni sarà deciso dalle regioni. E qui c'è già polemica. Nella task force per organizzare la ripartenza del nuovo anno scolastico "non siamo stati coinvolti", contesta Cristina Grieco, assessore regionale in Toscana alla Scuola e coordinatrice degli assessori regionali all'Istruzione in Conferenza delle Regioni. Oggi ha scritto alla ministra per avere un nuovo incontro. Servono decisioni sul calendario scolastico - spiega - bisognerà che questa cosa enorme che ci è piovuta addosso sia spalmata in tutto il prossimo anno scolastico. E' impensabile pensare che in una o due settimane si possano recuperare i crediti e le lacune che si sono formate. La didattica a distanza rischia di tenere indietro i più fragili, chi non ha una famiglia in grado di accompagnarlo in un percorso, chi si trova in situazioni di disagio, chi ha handicap: in una settimana non credo si possa pensare di risolvere la situazione. Aspettiamo che la ministra ci coinvolga".

Ad oggi s'immagina una scuola che riparte in presenza, ma è probabile che la didattica a distanza non sarà abbandonata, anzi potrà essere fondamentale. "E intanto dobbiamo sostenere studenti e docenti nella didattica a distanza. E soprattutto aiutare le famiglie in questa fase così impegnativa" assicura Azzolina. Sul tavolo l'ipotesi di doppi turni. "Lo vedremo. Io non escludo niente. La priorità è cercare di tornare a scuola, la didattica a distanza ha obiettivamente dei limiti e la socialità è un elemento centrale della scuola. Ma bisogna farlo in sicurezza" ha ribadito Giuseppe De Cristofaro, sottosegretario all'Istruzione,

La task force per la riapertura guidata da Bianchi

Sarà Patrizio Bianchi, l'ex rettore di Ferrara ed ex assessore all'istruzione lavoro e sanità della regione Emilia Romagna, a guidare la commissione sulla riapertura a settembre della scuola. Un comitato snello dove entreranno pedagogisti, docenti, presidi ed esperti del mondo sanitario e del digitale. "Si crei una specifica task force, mettendo assieme varie competenze, ma anzitutto pedagogisti, psicologi dell’età evolutiva, tecnici dell’apprendimento, esperti di politica scolastica - l'appello del pedagogista Daniele Novara - per costruire un impianto che sia adeguato ai bisogni dei bambini, i soggetti più fragili, e a sostegno delle famiglie e dei genitori. Non è auspicabile che il sistema delle riaperture venga gestito unicamente con circolari e protocolli usciti dagli uffici ministeriali. Occorre una consultazione, benché rapida, che valga una scommessa che attiene al nostro futuro".

I concorsi

La maggioranza su questo è spaccata. Leu, in particolare, chiede una selezione per titoli e un orale, considerando che sono insegnanti con anni di precariato alle spalle. La ministra Lucia Azzolina ha sempre tenuto il punto: no a sanatorie. E vuole procedere con il concorso straordinario e ordinario per mettere in cattedra 49 mila docenti di medie e superiori. L'iter è già definito dal decreto di dicembre scorso del suo predecessore Lorenzo Fioramonti. L'intenzione è bandire questi due concorsi entro il 30 aprile con l'assunzione da settembre (retrodatata dal punto di vista giuridico se le prove non si riescono a fare prima dell'inizio dell'anno scolastico ma slittano a ottobre). "I precari li voglio assumere adesso" ha ribadito anche nell'ultimo incontro di maggioranza la ministra.

Nuovi direttori scolastici

Rocco Pinneri in Lazio, Ettore Acerra in Liguria, Augusta Celada in Lombardia e Stefano Suraniti in Sicilia sono i nuovi direttori generali degli uffici scolastici regionali. L'iter delle nomine si è concluso per coprire posti vacanti da tempo. "C'è bisogno di loro sui territori. Da troppo tempo questi posti erano scoperti. Finalmente questi uffici avranno una guida. Oggi più necessaria che mai, in questo particolare momento di emergenza" il commento della ministra Azzolina.


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