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Controlli biometrici all'ultimo sì

Nella scuola partenza ritardata all'as 2020/2021

11/06/2019
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ItaliaOggi

Nicola Mondelli

Per cercare di contrastare l'assenteismo nel settore pubblico, le amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2 del decreto legislativo n. 165/2001, ivi comprese le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e quelle educative, dovranno introdurre, seppur nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza degli accessi, in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso. È quanto dispone il comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 920-B che dovrebbe essere approvato in seconda lettura dall'Assemblea di Palazzo Madama nella seduta di domani 12 giugno nell'identico testo approvato dall'Assemblea di Montecitorio il 12 aprile 2019.

Le vivaci proteste da parte dei dirigenti scolastici, dai docenti, dal personale educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario e dalle organizzazioni sindacali di categoria avverso l'introduzione anche nelle scuole dei predetti sistemi di verifica biometrica e di videosorveglianza degli accessi, manifestatesi all'indomani dell'approvazione del disegno di legge da parte dell'Assemblea di Montecitorio lo scorso 12 aprile, non sono evidentemente riuscite ad impedire che nel testo della legge che entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale fossero presenti anche le istituzioni scolastiche.

Le proteste sono invece riuscite a evitare che sia i sistemi di verifica biometrica dell'identità impronte digitali) che quelli di videosorveglianza si applicassero indiscriminatamente a tutto il personale scolastico in servizio.

Il comma 4 del predetto articolo 2, che detto per inciso non brilla di chiarezza, dispone infatti che solo il personale docente ed educativo degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative non dovrà sottoporsi ai due sistemi di verifica, mentre i dirigenti scolastici saranno soggetti ad accertamento esclusivamente ai fini della verifica dell'accesso, secondo modalità stabilite, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strutturali. Del tutto ignorato il personale amministrativo, tecnico e ausiliario che dovrà invece sottoporsi sia alla verifica biometrica che alla videosorveglianza.

Fin qui il senso letterale della nuova legge. Ma si tranquillizzino le categorie degli gli interessati (dirigenti scolastici e personale Ata). Prima che le nuove disposizioni possano trovare concreta applicazione dovranno concretizzarsi tutti gli atti e gli adempimenti espressamente indicati nei commi 4, 5 e 6 del più volte citato articolo 2.

Considerato peraltro che tali atti per concretizzarsi richiederanno tempi non brevi è presumibile che le nuove disposizioni non potranno entrare in vigore già dall'inizio dell'anno scolastico 2019/2020 ma solo dall'anno scolastico successivo.

Sia nei confronti dei dirigenti scolastici che del personale Ata il sistema di videosorveglianza degli accessi potrà essere operativo solo dopo che sarà pubblicato, da parte del ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il ministro dell'istruzione e previo parere del Garante per la protezione dei dati personali, il decreto applicativo della disposizione di legge, ma a condizione che risulti istituito nello stato di previsione del ministero dell'economia e delle finanze un apposito fondo da ripartire, con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2019.

L'utilizzo del fondo dovrà essere disposto, previa ricognizione dei fabbisogni (a partire dai costi delle apparecchiature) con uno o più decreti del presidente del consiglio dei ministri.

Per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario anche il sistema di verifica biometrica sarà operativo solo dopo che saranno stati completati i predetti adempimenti propedeutici, sempre che, nel frattempo, la pressione sindacale e la sensibilità politica avranno individuato modalità applicative meno rigide.


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