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Conte: non ci sono i presupposti per la didattica a distanza

Alla richiesta dei governatori di tornare alle lezioni da remoto almeno per gli studenti delle superiori, così da evitare il sovraffollamento mattutino sui mezzi pubblici, risponde anche il presidente del Consiglio dopo la titolare dell’Istruzione

14/10/2020
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Il Sole 24 Ore

Eu.B.

Il copione è lo stesso degli ultimi sette mesi. Da quando cioè l’emergenza coronavirus ha costretto a chiudere le scuole in tutta Italia il 5 marzo e a riaprirle solo a settembre. Ogni volta che si tratta di prendere una decisione saliente per le scuole, sentiti gli esperti del Comitato tecnico scientifico, in prima battuta interviene la ministra Lucia Azzolina. E poi la linea viene ribadita dal premier Giuseppe Conte. Così è accaduto quando si è deciso di svolgere l’esame di maturità in presenza o di assicurare che il 14 settembre gran parte deei ragazzi italiani sarebbero rientrati in classe. Così accade adesso per la didattica a distanza. Alla richiesta dei governatori di tornare alle lezioni da remoto almeno per gli studenti delle superiori, così da evitare il sovraffollamento mattutino sui mezzi pubblici, risponde anche il presidente del Consiglio dopo la titolare dell’Istruzione. Nello stesso modo: «Non ci sono i presupposti».

L’intervento di Conte
«Non c'erano e non ci sono ora presupposti per la didattica a distanza», queste le parole del premier in un punto stampa a Palazzo Chigi. «Per la scuola abbiamo fatto tanti sacrifici in termini di investimento di risorse e impegno per consentire ai ragazzi di tornare a scuola in condizioni di sicurezza perché in una situazione di difficoltà abbiamo pensato che la scuola deve essere un asset privilegiato da tutelare. Continueremo a farlo».

Il bilancio nelle scuole
«Dalle verifiche nell'ambito della scuola - ha detto ancora Conte - le condizioni di sicurezza si stanno rivelando efficaci anche per la responsabilità dei docenti, del personale e dei nostri ragazzi. Non si creano generalmente focolai di diffusione del contagio. Ma dobbiamo stare attenti a tutto quello che ruota attorno alla scuola. Faremo di tutto per proseguire in questa direzione». Concetti ribaditi poco dopo: «Nell’ambito della scuola le cose vanno abbastanza bene, lo diciamo incrociando le dita mentre l'evoluzione peggiore è nell'ambito delle relazioni amicali e familiari. Vogliamo scongiurare un lookdown generalizzato, dobbiamo rispettare le regole e muoverci in modo fiducioso».


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