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Concorsone, mancano le cattedre per chi ha vinto

Per materne ed elementari i posti liberi sono largamente insufficienti rispetto a quelli promessi a chi ha superato la prova. E tra 26 mesi le graduatorie non saranno più valid

25/06/2017
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la Repubblica

Salvo Intravaia

MANCANO i posti per assumere le maestre che hanno vinto il concorsone per insegnare in materne ed elementari. Diventa paradossalmente una fortuna il fatto che i commissari abbiano bocciato buona parte dei candidati, sfoltendo notevolmente la platea degli aspiranti al ruolo. Eppure a settembre appena un vincitore su dieci potrà coronare il sogno del posto fisso. Tutti gli altri dovranno aspettare anni, con sulle spalle una spada di Damocle non da poco: tra 26 mesi le graduatorie non saranno più valide.

E’ questo  il quadro (che “Repubblica” è in grado di anticipare) per il concorso 2016 di scuola dell’infanzia e scuola primaria: lo stesso balzato agli onori delle cronache per la presunta inadeguatezza degli aspiranti e il record di maestri bocciati allo scritto, al punto che in molte regioni ha superato la prova un numero di maestri inferiore a quello dei posti messi a concorso.

 La selezione è in dirittura d’arrivo in quasi tutta Italia. L’anno scorso, benché il bando prevedesse una validità delle graduatorie solo triennale (fino al 2018), nessuno dei vincitori è stato assunto perché, a causa della grande quantità di candidati, le singole procedure regionali sono tutte andate oltre la scadenza del primo settembre.
Delle prime immissioni in ruolo quindi si parlerà tra poche settimane. Sì, ma su quali posti? Stando ai dati comunicati dal Miur all’indomani dei trasferimenti, il contingente di cattedre disponibile per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2017/2018 è largamente insufficiente: tanto più che dovrà essere diviso a metà tra i precari delle Gae (graduatorie a esaurimento) e i vincitori di concorso.

Un passo indietro. Per le elementari, il concorso ha messo in palio in tutta Italia 17.299 cattedre da spalmare nel triennio di validità delle graduatorie: 5.766 all’anno. Saltata la tornata di assunzioni 2016, tutti i vincitori dovrebbero essere accontentati tra questa estate e la prossima: si arriva così a un “fabbisogno” di 8.649 cattedre. Peccato che quelle vacanti dopo trasferimenti e pensionamenti siano appena 3.524 per i cosiddetti “posti comuni”. E di queste, il 50% sarà riservato ai precari: per chi ha superato il concorsone ne resteranno disponibili appena 1.762, una ogni dieci vincitori. 

Certo: il tasso record di bocciati allo scritto migliora, almeno in parte, questa contabilità. Nel Lazio, ad esempio, le cattedre in palio (sulla carta) sono 1.378, i vincitori di concorso “solo” 935. Che nella realtà dovranno contendersi i posti realmente messi a disposizione dal ministero: 333 in totale, 167,5 riservati al concorsone. Di questo passo, per smaltire tutti gli aventi diritto, servirebbero tra i 5 e i 6 anni. E per la scuola dell’infanzia il discorso non cambia: 515 le cattedre a bando, 562 i vincitori, appena 62 i posti realmente disponibili. Per soddisfare tutti gli aspiranti maestri di scuola materna ci vorrà quasi un decennio.

La situazione è diversa da regione a regione, con le realtà settentrionali in una situazione complessiva più favorevole. Ma in Lombardia, dove alla primaria è arrivato in fondo al concorso 1.635 fortunati per 3.351 cattedre teoriche, l’attesa teorica si aggira comunque attorno ai 4/5 anni. E in Liguria arriva ai 7/8.


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