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Concorso scuola, si parte il 28 con l'incubo commissari

Anticipazioni dalla ministra Giannini: due prove al giorno. Ma si riaprono i termini per trovare i commissari: in pochi accettano per un compenso di un euro l'ora

11/04/2016
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la Repubblica

Salvo intravaia

Tutto pronto, o quasi, per il concorsone a cattedre della scuola. Si parte il 28 aprile con la prima batteria di prove scritte computer-based (il candidato leggerà i quesiti e risponderà agli stessi attraverso una piattaforma online) per terminare il 21 maggio con lo scritto del concorso di scuola primaria, quello più affollato. Il giorno prima, il 20 maggio, saranno gli aspiranti docenti di scuola dell’infanzia a cimentarsi con le domande a risposta multipla e aperta – in tutto 8 domande, di cui 2 in lingua straniera, da affrontare in 150 minuti – davanti ad uno schermo. In palio 63.712 posti. Il calendario completo con tutte le date, una per ogni materia o raggruppamento, verrà pubblicato martedì 12 aprile prossimo. Ma già si sa che i due concorsi di scuola elementare e materna saranno gli ultimi ai nastri di partenza perché ormai anche al ministero dell’Istruzione hanno realizzato che di immettere in ruolo gli oltre 24mila nuovi maestri dell’era Renzi non se ne parla per quest’anno. Tutto rinviato al 2017, con ogni probabilità.

Le anticipazioni sono della stessa ministra Giannini, a margine della Leopolda siciliana a Palermo. Le prove scritte avranno una durata di 150 minuti e ci saranno due turni per ogni giorno di prova, mattino e pomeriggio.
Sono previste 8 domande sulla materia di insegnamento di cui 2 in lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo, obbligatoriamente l'inglese per la primaria). Sei quesiti saranno a risposta aperta (di carattere metodologico e non nozionistico) e 2 (quelli in lingua) a risposta chiusa; il candidato dovrà dimostrare di avere un livello di competenza pari almeno al livello B2. Sono 165.578 i candidati per 63.712 posti "in palio".  La regione con più domande presentate è la Campania (24.125), seguita da Lombardia (22.630), Sicilia (17.725) e Lazio (16.191).

La macchina organizzativa è in moto da settimane e alla vigilia del calcio d'inizio rispunta l'allarme commissari, già lanciato nei giorni scorsi da alcuni sindacati. Secondo Tuttoscuola, sul concorso pende non solo la spada di Damocle di migliaia di possibili ricorsi per l'esclusione di coloro che non hanno il titolo di abilitazione, ma anche il rischio che il Miur non trovi tutti i commissari necessari per esaminare i 165 mila candidati: secondo le stime della rivista specializzata ne servono circa 10 mila (per un migliaio di commissioni). In numerosi Uffici scolastici regionali si è ancora alla ricerca di questi esaminatori e in altri sono stati ufficialmente riaperti i termini per le domande. Tra le cause di questa penuria di commissari Tuttoscuola segnala il mancato esonero dal servizio, ma soprattutto il compenso irrisorio: 251 euro per il presidente e 209,24 euro per i commissari (valori lordi) per tutto il lavoro, in un arco di tempo che va dall'insediamento delle commissioni alla pubblicazione delle graduatorie. A questo compenso base andranno aggiunti 50 centesimi di euro per la correzione di ciascun elaborato e 50 centesimi di euro per ogni candidato esaminato all'orale. Tirando le somme, secondo Tuttoscuola, il compenso orario si aggirerà intorno a un euro (lordo) l'ora, assai meno di quello dei commissari all'esame di maturità che almeno 7 euro l'ora riescono a metterli in tasca.

Gli oltre 165mila candidati che hanno presentato domanda online entro lo scorso 30 marzo svolgeranno almeno 300mila prove,
 perché ognuno parteciperà a più selezioni. E quasi 100mila candidati sono in lizza per una cattedra nella scuola primaria o nella scuola dell’infanzia. Il tutto, mentre negli uffici scolastici regionali funzionari e impiegati sono alle prese con un tour de force per assicurare il funzionamento della macchina concorsuale al meglio. I numeri non tranquillizzano affatto però gli organizzatori. In primis, in quasi tutte le regioni italiane mancano commissari, presidenti e segretari disposti a lavorare tutta l’estate nelle commissioni esaminatrici per pochi spiccioli. Dopo Lazio e Sicilia, anche in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Veneto ed Abruzzo sono stati costretti a riaprire i termini per racimolare volenterosi componenti di commissione.
Ma le preoccupazioni di coloro che in questi giorni stanno contattando le scuole per organizzare gli scritti al computer riguardano proprio la procedura informatizzata che può riservare brutte sorprese. Cosa fare se una macchina si inceppa all’ultimo momento? E se va via la luce in tutta la scuola? Le prove si svolgono in concomitanza in tutte le regioni e la possibilità di un “incidente” di questo tipo non fa dormire chi è alle prese con l’organizzazione di questa kermesse. L’ultimo giorno, il 21 maggio sarà necessario reperire 100mila o un numero

maggiore di postazioni informatiche perfettamente funzionanti. Perché quel giorno, in contemporanea in tutta Italia, si svolgerà la prova scritta del concorso per la scuola elementare. In Campania sarà necessario approntare 15mila postazioni, 12mila in Lombardia e Sicilia.