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Concorso presidi, in Gazzetta Ufficiale bando per 2.425 posti. Basteranno?

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’atteso bando per i dirigenti scolastici. Le domande si potranno presentare dal 29 novembre al 29 dicembre

25/11/2017
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Corriere della sera

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’attesissimo bando del concorso per dirigente scolastico. I posti a disposizione sono 2.425 e corrispondono, secondo i calcoli del Miur, ai posti vacanti nell’anno scolastico in corso, più quelli che si renderanno liberi in seguito ai pensionamenti nel 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021. Basteranno a risolvere quella che ormai da anni è una vera e propria emergenza del sistema scolastico con migliaia di istituti costretti ad accontentarsi di un reggente che cambia di anno in anno ovvero affidate a un preside che contemporaneamente amministra anche dieci plessi diversi? Il tutto proprio mentre la Buona Scuola ha innalzato - fra mille polemiche - i dirigenti a perno del buon funzionamento degli istituti, affidando loro compiti sempre più impegnativi e onerosi?

Come funziona il concorso-corso

Le domande per accedere al concorso si potranno effettuare dal 29 novembre al 29 dicembre prossimi, tramite la piattaforma del Miur Polis. Secondo il regolamento pubblicato a settembre, al concorso possono partecipare i docenti con almeno cinque anni di servizio. Tre le fasi previste per la selezione: una concorsuale vera e propria, una formativa di due mesi e una di tirocinio presso le scuole. La fase concorsuale prevede una prova preselettiva unica a livello nazionale nel caso in cui le candidature siano almeno tre volte superiori ai posti messi a bando. Venti giorni prima della prova preselettiva saranno pubblicati tutti i quesiti affinché i candidati possano testarli. Nella prova preselettiva poi ne saranno somministrati cento, estratti casualmente, a cui si dovrà rispondere in cento minuti. La prova sarà svolta al computer.
La prova scritta vera e propria prevede cinque domande a risposta aperta (su normativa del settore, organizzazione del lavoro, gestione del personale, programmazione, diritto civile e amministrativo...) e due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2). 
I candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua straniera. 
Chi supererà scritto e orale sarà ammesso, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale e di tirocinioselettivo. Due i mesi di lezione in aula previsti e quattro quelli di tirocinio a scuola, che potranno essere integrati anche da sessioni di formazione a distanza.

Le date

Viene da chiedersi però, stante la complessità della procedura (preselezione, scritto, orale, corso e tirocinio), quando effettivamente i nuovi dirigenti potranno entrare a scuola. Al momento infatti non è stata ancora stabilita alcuna data per la prova preselettiva. Si sa soltanto che sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2018. Poi ci saranno gli scritti veri e propri, gli orali e gli ulteriori 6 mesi di corso e tirocinio. Il tutto senza contare eventuali contestazioni e ricorsi (l’ultimo concorso, quello del 2011, travolto dallo scandalo delle buste trasparenti, ha visto slittare l’arrivo dei primi dirigenti al 2015). Quel che è certo è che sicuramente l’anno prossimo le scuole dovranno fare ancora senza. Bene che vada se ne riparla nel 2019. Non solo: secondo quanto calcolato dalla Fondazione Agnelli i 2.400 posti banditi dal Miur fino al 2021-22 basteranno a coprire appena la metà dei posti che si libereranno in base al turnover.

I dati

Attualmente sono 6.792 i dirigenti scolastici in servizio, 1.189 i posti vacanti, 1.748 le reggenze. Il 68,2% dei dirigenti in servizio è una donna, il 31,6% ha più di 60 anni (un dato comunque in calo rispetto al passato), l’età media è di 55,6 anni. «Con il nuovo concorso affronteremo la carenza strutturale di personale dirigente nelle scuole che ha fatto crescere, di anno in anno, il fenomeno delle reggenze, fino a renderlo patologico» ha spiegato la ministra Fedeli a settembre, quando è stato emanato il regolamento che precede il bando, aggiungendo che «abbattere il fenomeno delle reggenze significa, lavorare per la qualità del sistema».


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