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Concorso elementari troppi prof bocciati e una cattedra su tre rischia di restare vuota

Sette respinti ogni dieci candidati agli scritti, nelle Marche ammesso solo il 28% Le commissioni: errori di grammatica. I sindacati: test farsa, il livello è buono

28/02/2017
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Ancora troppi bocciati: il 70% circa.

Succede al concorso per la scuola primaria, dove, tenendo conto degli ammessi alle prove orali, resteranno scoperte oltre 3800 cattedre: un posto su tre che non potrà quindi essere assegnato. E il bilancio è ancora provvisorio. Lo scritto (con 17.299 posti in tutta Italia) si è svolto il 30 maggio 2016. Dopo quasi nove mesi di correzioni, sono 15 le regioni in cui è in corso l’orale. Quindici regioni che mettono in palio oltre 12.200 cattedre e dove rimarranno scoperti 3.852 posti. Nelle scorse settimane, i commissari di concorso hanno parlato di strafalcioni ed errori gravi che non consentivano ai più di ottenere neppure la sufficienza allo scritto. In quasi tutte le regioni italiane, gli ammessi agli orali sono addirittura meno dei posti messi a concorso: in Lombardia il 48%, nelle Marche il 28%.

Aspiranti docenti somari o commissioni troppo severe? Prova a spiegare Stefania Febraro, abilitata nel 1990 e bocciata in Puglia: «È stata una farsa. Dopo avere scritto buona parte delle sei risposte, si è spento il computer e il testo non è stato salvato. L’ho fatto presente alla commissione e mi hanno detto “peccato”». Dei quasi 75mila ai nastri di partenza, solo in 11mila sono approdati all’orale. Dicono, invece, due che il concorso lo hanno vinto. Alessandra Fantozzi, 48 anni e quattro di precariato, per esempio, ce l’ha fatta in Calabria. «Non è stato semplice: il tempo era pochissimo e le domande molto specifiche. Serviva una preparazione solida. Per non parlare delle domande in Inglese. Il mio è un livello B2 e ho risposto senza troppi problemi, ma la comprensione del testo era abbastanza complessa».

Stefania Bergamaschi, due lauree e oltre cento esami sostenuti, è una delle fortunate che ha svolto e superato tutte le prove del concorso in Lombardia. «Si è subito capito che le domande erano mirate a selezionare docenti con un profilo culturale e professionale medio-alto. Io ho superato il concorso col massimo dei voti, ma non è stata affatto una passeggiata e mi spiego anche, vista la difficoltà della prova scritta, l’elevato numero di bocciati. Ora aspetto l’immissione in ruolo».

I sindacati, però, non ci stanno. Per Lena Gissi della Cisl scuola «il concorso è stato impostato con prove e modalità inadeguate per la formazione dei docenti. Al nord, i docenti insegnano da anni e i livelli di apprendimento dei ragazzi sono buoni, come testimoniamo i test Ocse-Pisa, ma il nuovo sistema di selezione non ha considerato le competenze acquisite nell’ambito di corsi di studio di diversi anni fa». «I troppi bocciati — aggiunge Pino Turi della Uil Scuola — si spiegano solo con una procedura concorsuale sbagliata. Anche per i concorsi è necessaria la continuità di azione delle commissioni fatte e rifatte continuamente. Per non parlare di un’organizzazione tutta teorica ed ideologica che ha trascurato completamente la realtà».


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