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Concorso dirigenti scolastici, via libera del consiglio di Stato: assunti dal 1 settembre

La decisione ad una settimana dall’annullamento disposto dal Tar del Lazio. Bussetti: ora subito graduatoria e assunzioni

13/07/2019
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Corriere della sera

Il Consiglio di Stato ha deciso: è sospeso l’annullamento del concorso dei presidi deciso la settimana scorsa dal tar del Lazio. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso del ministero dell’Istruzione e dunque dal 1 settembre potranno essere in carica i 2.900 nuovi presidi. La sospensiva della decisione del Tar era stata chiesta dal ministero dell’Istruzione in via urgente per permettere - così aveva spiegato a caldo il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti di portare in cattedra i nuovi presidi in via provvisoria il primo settembre in attesa della decisione sul merito e cioè se il concorso sia nullo o no, sentenza che potrebbe arrivare anche in uno o due anni.

L’annullamento

Il Tar del Lazio una settimana fa aveva annullato il concorso dei dirigenti scolastici che era arrivato alle fasi finali. Delle undici contestazioni contenute nel ricorso esaminato dalla terza sezione del tribunale amministrativo, una sola era parsa dirimente ai giudici: l’incompatibilità e il conflitto di interessi di tre commissari che hanno contribuito a preparare e approvare i criteri di valutazione e i punteggi: si tratta di Elisabetta Davoli e di Francesca Busceti, che avrebbero svolto corsi di preparazione nei mesi scorsi per gli aspiranti presidi, ovvio motivo di incompatibilità perché avrebbe potuto avvantaggiare chi aveva seguito i corsi e Angelo Francesco Marcucci che è sindaco in Campania, carica che risulta incompatibile con la presenza in commissioni per concorsi pubblici. Per questo il Tar aveva annullato l’intero concorso. Soddisfatto il ministro Bussetti che commenta: «Procederemo senza indugio alla pubblicazione della graduatoria e alle assunzioni. La scuola italiana non può aspettare»

Il ricorso

Il Miur aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato perché i tecnici del ministero avevano ritenuto corrette le procedure e «infondata la censura del Tar». I posti messi a bando per i nuovi presidi erano 2425, ma durante il concorso, sia per evitare altri ricorsi, sia per la carenza di dirigenti scolastici che è ormai un’emergenza, si era deciso di aumentare i posti a oltre 2900. A presentarsi erano stati oltre 38 mila insegnanti in tutta Italia.


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