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Classi di concorso sotto accusa

Il Cun alla Giannini: il regolamento è da rifare. I prossimi laureati resteranno fuori

05/04/2016
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Un architetto del paesaggio come prof di matematica e fisica. Docenti di italiano e latino laureati in beni culturali. Nutrizionisti a insegnare matematica e scienze alle medie. Prof di informatica senza neppure un credito universitario di informatica. Stranezze delle nuove classi di concorso per l'insegnamento nelle scuole secondarie. A denunciarle, ribadendo al ministro Stefania Giannini, la richiesta di rivedere il regolamento per la razionalizzazione e l'accorpamento delle classi di corso a cattedre e a posti di insegnamento, varato lo scorso febbraio (d.P.R. n. 19 del 14 febbraio 2016), è stato nei giorni scorsi il Consiglio universitario nazionale (Cun) con una mozione. Poiché permangono tutte le criticità già segnalate in una raccomandazione dello scorso 14 settembre e in un documento di analisi e proposte dell'8 ottobre. Il Cun afferma «la necessità» di essere coinvolto nel riordino «quale principale organo di consulenza del ministro dell'istruzione per tutto ciò che concerne le classi di laurea e laurea magistrale», sottolinea il presidente Andrea Lenzi. Mentre il Consiglio nazionale dei chimici vi intravede la premessa per «l'intercambiabilità di professori con lauree molto diverse». Il regolamento, infatti, continua il Cun ad «accogliere soluzioni incoerenti con l'attuale struttura delle classi di laurea magistrale, capaci di produrre effetti distorcenti e di aprire a discriminazioni, causa di un esteso e motivato contenzioso».

Si riscontrano classi di concorso a cui possono accedere «laureati magistrali privi di competenze indispensabili» ed non accessibili a laureati in classi di laurea magistrale che «chiaramente forniscono le competenze richieste». Così, scienze per la conservazione dei beni culturali, che è una laurea scientifica con esami di fisica, chimica, geologia, è titolo di accesso per l'insegnamento di italiano, latino, greco nei licei e discipline letterarie alle medie. Mentre il Cun indica di aggiungerla tra i titoli per insegnare scienze naturali, chimiche e biologiche. Nel decreto, inoltre, ci sono classi di concorso che richiedono requisiti «del tutto incompatibili con gli ordinamenti delle attuali lauree magistrali» e altre con «incongruenze tra i titoli del vecchio ordinamento». Ancora, classi di concorso affini per le quali si fissano «requisiti incoerenti» e altre per le quali questi sono «non correlati alle competenze necessarie per l'insegnamento delle discipline previste».

Tra le criticità più gravi matematica e scienze alle medie: l'unica classe di laurea magistrale che può fornire le conoscenze necessarie per insegnarla è la LM-95 che, però, non è mai stata attivata. Di qui la a proposta del Cun: o cambiare classe di concorso, separando l'insegnamento della matematica da quello delle scienze, o attivare la classe LM-95, facendola diventare a regime l'unica d'accesso. Per il Cun, poi, è impossibile conciliare quanto richiesto dal regolamento con quanto previsto dalla Buona Scuola (art. 1, comma 181, lettera b.2) L. 107/201): «Il solo esito determinato dalla convivenza di queste disposizioni consiste nel precludere di fatto ai futuri laureati magistrali l'accesso alle classi di concorso individuate». Non meno duro il commento di Armando Zingales, presidente Consiglio nazionale dei chimici: è stato seguito «il principio di attribuire cattedre a soprannumerali in una certa disciplina, non quello di premiare la qualità dell'insegnamento o il bene degli studenti», «ancora una volta si concentra l'attenzione solo sugli aspetti meramente gestionali e finanziari della scuola».


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