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Cittadinanzattiva, sicurezza a scuola dati preoccupanti

L'enfasi data al piano scuole belle rischia di disperdere significato e risorse preziose, è necessario intervenire piuttosto su scuole sicure e nuove'.

19/09/2014
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Agenzia Dire

di Marta Nicoletti

ROMA - Dal 'XII Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola' emergono 'criticità vecchie che riguardano la manutenzione pesante, la presenza di amianto, la mancanza di barriere architettoniche, l'assenza di certificazioni. Molto c'è ancora da fare e a nostro avviso molto sul piano strutturale, della messa in sicurezza piuttosto che dell'abbellimento e del decoro. I dati sono ancora negativi e preoccupanti'. Cosí Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva ai microfoni di Diregiovani a margine della presentazione del XII rapporto nazionale condotto dall'associazione.

'La centralità data alla scuola è stata molto apprezzata e di questo bisogna dare atto al governo ma suggeriamo dei correttivi - prosegue Bizzarri - L'enfasi data al piano scuole belle rischia di disperdere significato e risorse preziose, è necessario intervenire piuttosto su scuole sicure e nuove'. A proposito del Piano scuola del governo, ciò che non convince Cittadinanzattiva, è la distribuzione dei finanziamenti: al nord sono maggiori gli interventi su scuole sicure e nuove rispetto al sud dove sono di più gli stanziamenti per scuole belle. 'Una situazione da un lato giustificata dal fatto che siano proprio le regioni del nord ad avere accantonato fondi oggi disponibili grazie allo sblocco del patto di stabilità - dichiara Bizzarri - dall'altro comporta che si investa meno nelle regioni del sud e nelle isole dove maggiore è il numero di scuole con deficit strutturali. Occorrerebbero interventi ben più pesanti dal punto di vista strutturale e non certo solo di abbellimento e decoro'.

Secondo i dati raccolti e pubblicati nel Rapporto, lo stato di sicurezza delle scuole è grave: quattro edifici si dieci hanno una manutenzione carente, oltre il 70% presenta lesioni strutturali, in un caso su tre gli interventi strutturali non vengono effettuati, più della metà delle scuole si trova in zona a rischio sismico e una su quattro in zona a rischio idrogeologico. 213 gli edifici scolastici monitorati in 14 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto) nei quali lavorano settemila docenti e studiano oltre 70 mila giovani.

 


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