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Carrozza si presenta: lavorerò subito su edilizia scolastica e valorizzazione dei prof

Lo ha detto il neo Ministro dell’Istruzione in occasione del passaggio di consegne con Profumo, avvenuto il 30 aprile.

01/05/2013
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La Tecnica della Scuola

di Alessandro Giuliani

Si è detta contenta che alla Camera e in Senato ci siano state molte repliche su scuola, ricerca e innovazione: per il Miur è un buon segnale di avvio. Nessun veto sulla scuola privata: svolge un ruolo importante. Non vuole però parlare dei singoli provvedimenti: sono una persona concreta, prima voglio vedere quali opportunità ci sono.
È stato un passaggio di consegne cordiale, tra due accademici che si conoscono da tempo. Si è svolto il 30 aprile. I protagonisti sono stati il vecchio e il nuovo ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo e Maria Chiara Carrozza. Nel datato palazzo bianco di viale Trastevere, i due hanno affrontato concretamente i tanti temi “caldi” che riguardano da vicino l’istruzione pubblica, gli studenti e i lavoratori che vi operano.
I due, che si erano già incontrati a Torino subito dopo la nomina, non hanno potuto parlare a lungo. La Corrazza è stata per larghi tratti della giornata impegnata in Senato.
"Non credo che abbia bisogno di consigli", ha detto Profumo parlando del suo successore. "E' una responsabilità importante - ha replicato il nuovo Ministro riferendosi al suo nuovo incarico - quello che mi preme di più ora è essere all'altezza di questo compito. Mi ha fatto piacere che alla Camera e in Senato ci siano state molte repliche su scuola, ricerca e innovazione, con la specifica richiesta di non abbandonare l'agenda digitale". La scuola, ma anche la ricerca - ha aggiunto "sono temi trasversali che uniscono il Paese. C'é un'ampia convergenza sul fatto che ricerca e innovazione siano fondamentali per il futuro dell'Italia e questo per il ministero è un buon segnale di avvio".
Non è entrata nel merito delle singole questioni, ma la Carrozza ha assicurato che la formazione scientifica e quella umanistica per lei sono sullo stesso piano. "Stavo per studiare letteratura francese e ho sempre avuto una predilezione per le scienze umane". Nessun timore, dunque, che uno dei due ambiti prevalga sull'altro.
Intanto, ha fissato alcuni paletti, alcuni dei quali in piena linea con il suo predecessore. Ad iniziare dall'edilizia scolastica. "Vorrei riprendere - ha detto ai giornalisti - il lavoro già avviato dal ministro Profumo e portarlo avanti. L'edilizia scolastica ha bisogno di essere rivitalizzata".
Il ministro si è quindi soffermata, sollecitata dai giornalisti, sulla questione scuola pubblica/scuola privata assicurando che in proposito non c'é alcun dilemma: "Anche la scuola privata svolge un ruolo importante. Si tratta di collaborare".
Lavorerà anche, e da subito, per valorizzare i docenti. "Posso garantire – ha spiegato - che lavoreremo per valorizzare la professione d'insegnante". Il neo ministro dell'Istruzione ha poi detto di aver apprezzato che ieri in Parlamento si sia fatto più volte fatto riferimento alla scuola e agli insegnanti. A tal proposito ha ribadito l'impegno, già espresso nelle prime dichiarazioni, di restituire entusiasmo e fiducia alla categoria. "Ma prima di presentare singoli provvedimenti - ha osservato - voglio vedere quali opportunità ci sono. Preferisco dire le cose una volta fatte ed evitare gli annunci. Prendetelo - ha detto rivolta sempre ai giornalisti presenti - come un elemento di serietà. La scuola - ha aggiunto - è un tema trasversale che può riscuotere l'interesse di tutte le forze politiche e unire il Paese".
La Carrozza si è detta infine ben consapevole che, comunque, dovrà confrontarsi con l'Economia e con gli altri ministeri. "Sono una persona concreta, preferisco dire le cose una volta fatte piuttosto che fare annunci. Prendetelo come un aspetto di serietà", ha detto offrendo un assaggio del suo stile.
Quanto a Profumo, si è già congedato dallo staff ministeriale. Ieri ha ripreso servizio al Politecnico di Torino. "E' la mia scuola e ci tornerò con molta più esperienza di prima e questa condivisione credo che sia un bene per il Paese". Un doppio bacio sulle guance e una stretta di mano a beneficio dei fotografi hanno concluso il breve rito di avvicendamento. Ora si può dire: l’istruzione italiana inizia un nuovo corso.

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