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Camusso (Cgil): “Innalzare l’obbligo scolastico”

La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, al congresso degli studenti medi a Perugia ha sostenuto che bisogna aumentare l’obbligo scolastico: questa è la vera riforma della scuola. Interventi organici sull’istruzione

17/03/2014
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La Tecnica della Scuola

P.A.

Al terzo congresso nazionale della Rete degli studenti medi a Perugia, la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ha ripreso la vecchia questione dell’aumento dell’obbligo scolastico: “L’obbligo scolastico va innalzato per diventare il punto di partenza dell’istruzione come grande vettore di sviluppo”. “Questa è la vera grande riforma che la Cgil sostiene nel suo piano di lavoro”.
“Noi siamo tra i paesi cosiddetti sviluppati, ma siamo uno dei pochi paesi che continua ad avere nei fatti l’obbligo a 15 anni, visto che a 15 anni è l’ingresso al lavoro anche se la teorica affermazione del diritto allo studio è quella dei 16”. E poi ha detto ancora : “Noi oggi abbiamo un obbligo scolastico che sta a metà di un ciclo di istruzione, è come dire faccio una norma per garantirne l’evasione, perché non ha avuto invece ovviamente l’effetto di allungare un obbligo generalizzato fino alla fine del ciclo scolastico”. “Intervenire sull’istruzione”, ha poi sottolineato Camusso, “non per fare un’ennesima riforma un po’ confusa affrontando un pezzetto, poi un altro, in un’idea che l’investimento sullo studio non è la risorsa fondamentale. Bisognerebbe fare un intervento organico”.
E visto che c’era e la platea rappresentava una occasione importante per esprimere il suo pensiero, la segretaria si è pure intrattenuta sui progetti del presidente del Consiglio Renzi relativi alla scuola e all’edilizia: “Dire che si fa uno stanziamento consistente, intervenire rispetto all’edilizia scolastica e rimettere in sicurezza le scuole è un’esigenza che abbiamo manifestato in tantissime occasioni, è una scelta assolutamente importante, però non può essere l’unica risorsa che si spende per la scuola in questa stagione”.
“A fianco noi stiamo ancora aspettando che si rimettano le risorse che le tante leggi precedenti hanno tolto. Giustamente gli insegnanti rivendicano i loro contratti e le loro retribuzioni, ma se li paghi con le risorse dei fondi scolastici vuol dire che nella scuola non fai progetti formativi e non vai oltre” 


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