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Caccia al supplente

di Pippo Frisone

26/09/2019
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ScuolaOggi

di Pippo Frisone. Il 5 settembre sono iniziate, con largo anticipo sulle altre regioni, le lezioni a Bolzano mentre quest’anno a chiudere per ultima è stata il 18 settembre la Puglia. Come ogni anno, la scuola dell’Infanzia ha anticipato l’inizio  al 5 settembre  mentre gli studenti delle superiori con debiti formativi da recuperare, avevano già messo piede nelle scuole a fine agosto. Per 13 giorni abbiamo assistito  all’autonomia differenziata che c’è già che è quella sui calendari scolastici. Fino a poco tempo fa, a chiudere l’inizio dell’anno scolastico nei calendari scolastici erano sempre le regioni meridionali per ovvi motivi climatici e di turismo di fine stagione. Adesso con l’impazzimento del clima è saltato ogni criterio, per cui vedi  Basilicata e  Campania iniziare assieme a Veneto e Umbria l’11 settembre, la Sicilia assieme a Lombardia, Val d’Aosta e Friuli il 12, Calabria, Sardegna, Liguria assieme a tutte le regioni del centro il 16, Piemonte il 9 mentre la Puglia chiude il cerchio aprendo le scuole  il 18 settembre. Ma il problema vero non è chi comincia prima e chi dopo ma come si comincia. E qui che arrivano i primi guai.   Nelle 8.290 scuole statali del territorio nazionale, ad accogliere  7milioni e 600mila studenti, non c’erano tutti gli insegnanti. Esaurito in breve quel che resta delle GAE, la copertura è toccata alle scuole dalle graduatorie d’Istituto.                                                                     E subito, in gran fretta, bisogna convocare i supplenti per coprire tutti  i posti vacanti, stimati in oltre 150mila. Si apre così la caccia al supplente, su posti comuni e su posti di sostegno convocando 10-20 aspiranti per volta, in un tourbillon di accettazioni e rinunce, di prese di servizio e di abbandoni, che si protrarrà per settimane se non per mesi, Cosi per i docenti, un po’ meno per il personale ATA  e i numerosi posti scoperti di Dsga. Questi ultimi non sempre risultano coperti col nuovo anno scolastico e allora bisogna fare ricorso a procedure straordinarie d’interpello anche in altre province e regioni, alle reggenze con quelli di ruolo o attingendo dalle stesse graduatorie di 3 fascia d’istituto. A muoversi in questi giorni è l’esercito degli insegnanti precari, per coprire posti concentrati soprattutto nelle regioni del Nord e che le ultime assunzioni in ruolo han lasciato scoperti per oltre la metà dei contingenti. Mancano nelle graduatorie d’istituto gli specialisti di sostegno e a seguire, quelli di matematica nelle medie, delle discipline tecnico- scientifiche alle superiori ma anche le maestre della primaria perché insufficienti, soprattutto nelle province del nord. A Milano esaurite le GAE, sono rimasti 500 posti comuni al 30 giugno e più che altrettanto saranno i posti da coprire sul sostegno. Tutto ciò significa, avvio delle lezioni ad orario ridotto e Cattedre scoperte per diversi giorni. La caccia al supplente, cominciata qualche settimana fa, darà i primi frutti entro fine settembre, salvo qualche miracolo, per cercare di coprire tutti i vuoti d’organico che quest’anno sfiorano il 20% sino ad arrivare in alcune scuole superiori al 30%  I concorsi ordinari e straordinari non bastano più, come non bastano nemmeno le graduatorie d’istituto.  Ed ecco spuntare come funghi centinaia di domande di supplenza in ogni scuola fuori graduatoria, le cosiddette MAD ( messa a disposizione) L’anno scorso furono le MAD a garantire non solo l’insegnamento sul sostegno ma anche sui  posti comuni della primaria e secondaria almeno in molte province del nord. Quest’anno si prevedono ancor più i supplenti e quindi toccherà alle MAD ancora una volta salvare la scuola. La caduta del governo giallo-verde ha interrotto l’approvazione del cosiddetto decreto salva precari che doveva stabilizzarne  almeno 55mila, avviare i PAS e dare risposte ad altre emergenze nella scuola.                                                         Riuscirà il nuovo governo giallo-rosso a riprendere in tempi rapidi quel decreto  e portarlo a termine? Riusciranno a decollare  tutti i nuovi concorsi ordinari dall’Infanzia alle superiori entro il 2019?                               Per adesso dal nuovo Ministro penta-stellato Fioramonti tante belle promesse e impegni.                                                    Staremo a vedere cosa succederà da qui a dicembre e cosa conterrà la nuova legge di Bilancio 2020 per tutti i settori della conoscenza. A partire dai 100 euro promessi sui rinnovi contrattuali  e non solo.             Intanto, nuove emergenze incombono non solo sulla scuola ma sull’intero pianeta. All’emergenza climatica, anche i settori della conoscenza della CGIL aderiranno allo sciopero mondiale che si terrà il 27 settembre per l’intera giornata. E’ in gioco il nostro futuro e quello dei nostri figli, prima che sia troppo tardi.