FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3950792
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Bussetti "Nelle scuole controlli sui professori con le impronte digitali Medicina: più matricole"

Bussetti "Nelle scuole controlli sui professori con le impronte digitali Medicina: più matricole"

Intervista

29/03/2019
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Corrado Zunino

Dice il ministro Marco Bussetti, Scuola, università, ricerca: «Abbiamo una carenza di medici e la necessità di reclutarne, è evidente. Dopo aver portato nei Dipartimenti di Medicina settecento persone in più su una platea di novemila e cento, il prossimo anno apriremo le porte ad altre duemila matricole. Sono il venti per cento in più».

Più aspiranti medici all’ingresso è un dato positivo, ma la strozzatura nel percorso avviene al momento della specializzazione. Dopo la laurea.

«Faremo crescere le borse di specializzazione, in Legge di bilancio abbiamo messo 100 milioni. Riusciremo ad allineare i nuovi contratti di formazione per gli specializzandi medici con il numero dei laureati. L’ultima riunione con ministero della Salute e Regioni è di mercoledì scorso».

Medicina resta a numero chiuso.

«Sì, ci sono problemi strutturali nelle aule, però abbiamo deciso di cambiare il test di accesso.

Dimezzeremo le domande di logica, da venti diventano dieci, e aumenteremo quelle di cultura generale, da due a dodici. In tutto restano sessanta, ma la prova sarà più facile e vicina a quello che gli aspiranti medici hanno studiato alle superiori, pochi mesi prima.

Chiederemo, quindi, a tutti gli atenei italiani di allestire corsi di accompagnamento ai test di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, si sono rivelati utili. E offriremo ai ragazzi la possibilità di compilare un test psico-attitudinale per l’ingresso a Medicina. Sarà volontario».

Settimo piano di " Repubblica", videoforum con il ministro Bussetti costruito anche con le domande dei lettori.

Ministro, troppi concorsi universitari pilotati: sentenze di Tar ormai quotidiane, atenei inadempienti. Che fine ha fatto l’ufficio di controllo affidato all’ex Iena Dino Giarrusso?

«Chi ha dubbi sui concorsi, denunci. Dell’ufficio di Giarrusso non so. Mi informerò. Il ministero è troppo grande per riusicre a controllare tutto».

Che fine faranno i ricercatori universitari? Il viceministro Fioramonti ha detto: o arrivano in cinque anni alla cattedra o escono dall’università.

«Devo sentire il viceministro e capire perché ha fatto questa affermazione. Noi dobbiamo dare speranza ai ricercatori, non tagliar loro le gambe».

La commissione Affari istituzionali della Camera, ieri, ha dato il via libera ai controlli sui pubblici dipendenti attraverso le impronte digitali e il riconoscimento dell’iride. Vale anche per presidi e docenti.

«Sono favorevole ai controlli digitali all’ingresso delle scuole, ma non per questioni di controllo sull’assenteismo, piuttosto per ragioni di sicurezza. Un ministero deve sapere chi c’è all’interno di un edificio di 1.200 persone. Credo, però, che alla fine l’articolo 2 del decreto non passerà: sono tutti contro». Nel pomeriggio, dopo aver sentito la ministra Bongiorno, Bussetti aggiungerà: «Si stanno studiando soluzioni per la scuola che tengano conto della specificità del lavoro e dell’orario del personale scolastico».

Perché, ministro, va al Congresso di Verona? Ci scrivono: la scuola è laica per definizione, al Congresso si esporranno tesi antiscientifiche e omofobiche.

«A Verona non parlerò in nome della scuola. Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma se uno mi invita a partecipare a un convegno io accetto. Discuterò di come può essere migliorato il rapporto tra la scuola e la famiglia. Questo non significa sposare certe idee o discriminarne altre, potrei anche convincere qualcuno. Come Marco Bussetti ho una mia idea di famiglia e la tengo per me. La migliore situazione è quella dove i ragazzi si trovano bene e questo può avvenire anche in famiglie allargate.

L’amore è amore e le persone vanno rispettate tutte».

Quando il nuovo concorso ordinario per diventare docenti?

«Per le scuole dell’infanzia e le elementari il bando sarà a maggio: sedicimila posti, seimila in più di quelli subito autorizzati. Entro luglio arriverà il bando per le medie e superiori. In autunno inizieranno le prove e porteranno decine di migliaia di docenti in cattedra a partire da settembre 2020. Quanti?

In tre anni più di cinquantamila».

Eccetto il concorso senza valutazione per diplomati magistrali, basta con i bandi straordinari?

«Sì, troppi percorsi strani negli anni. Bisogna mettere un punto, ma nessuno si farà male. Nei concorsi ordinari ci sarà una riserva del dieci per cento per i precari che hanno fatto supplenze per 36 mesi almeno. Chi oggi è iscritto in Terza fascia conoscerà la soddisfazione di passare un concorso senza che nessuno gli abbia regalato niente».

Nuova Maturità, versione mista per la seconda prova del Classico: che materia prevarrà?

«La traduzione sarà dal Latino e, poi, l’analisi del testo dal Greco».

La Storia ora è fuori dal tema di Italiano all’Esame di Stato.

«Il tema di Storia alla Maturità veniva affrontato da pochi studenti. Ora, con la Storia presente in diversi titoli, lo affronteranno in molti e tutti gli studenti saranno costretti a studiarla. Aggiungere un’ora a settimana? Non si può ragionare su una sola disciplina, anche Storia dell’arte è sottostimata».