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Borse di studio, la regione taglia i fondi

Piemonte. Dimezzato lo stanziamento per l’Edisu, l’ente regionale per il diritto allo studio: da 26,4 a 13,2 milioni

30/10/2019
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il manifesto

Roberto Pietrobon

La passata giunta regionale piemontese, con uno sforzo considerevole, era riuscita nella scorsa legislatura ad affrontare positivamente il tema delle borse di studio universitarie riuscendo a coprire il 100% degli studenti aventi diritto. L’esecutivo guidato da Sergio Chiamparino, attraverso il lavoro dell’allora assessora al diritto allo studio Monica Cerutti, aveva portato gli investimenti dai 10 milioni di euro stanziati dalla giunta Cota nel 2014 a 21 milioni del 2017, risorse implementate nei due anni successivi.

La giunta leghista, travolta dallo scandalo delle «mutande verdi» nel 2013, aveva garantito nei fatti solo il 57% degli aventi diritto. Oggi il centro destra piemontese, guidato dal forzista Alberto Cirio, parrebbe orientarsi a ritornare al passato, quando metà degli studenti e delle studentesse universitarie non avevano accesso ai fondi. «La giunta Cirio cancella uno dei traguardi più importanti della passata legislatura – dichiara il capogruppo di Liberi uguali verdi, Marco Grimaldi. – Avevamo garantito a tutti i capaci e meritevoli la borsa di studio e ora ripiomberemo nell’era Cota, come temevamo. Tutto questo mentre, come si prevedeva da tempo, gli idonei salgono a 14.000, cosa che richiede un aumento di risorse, non un taglio».

Grimaldi ha scoperto che con una delibera di giunta l’Assessore al bilancio Andrea Tronzano, di Forza Italia, ha infatti dimezzato l’assegnazione di fondi all’Edisu (l’ente regionale per il diritto allo studio) da 26,4 a 13,2 milioni. Questo taglio mette nuovamente a rischio più di un terzo degli idonei a ricevere la borsa di studio. Dall’11 ottobre (data della Dgr), l’Ente per il Diritto allo Studio non ha ricevuto alcuna comunicazione. La delega al diritto allo studio oggi è in capo all’assessora regionale di Fratelli d’Italia Elena Chiorino, che a riguardo ci ha confermato il taglio a bilancio sostenendo che i 13 milioni di euro mancanti verranno recuperati utilizzando l’avanzo amministrativo dell’Edisu che ammonta a circa 15 milioni.

Il consigliere di Lev, però, contesta questa scelta sostenendo che «ancora ieri l’assessora Chiorino, in Commissione, ha mostrato le tabelle che confermavano la cifra di 26 milioni di euro per le borse di studio anche per il 2020, mentre in silenzio si preparava questa nefandezza, senza mai comunicare la decisione al Consiglio, alle Commissioni, agli uffici». «Ancora più grave – continua Grimaldi – è avere tenuto all’oscuro l’Ente per il diritto allo studio, che a fine ottobre rischia di schiantarsi: dovrà garantire per quanto possibile la copertura con fondi propri che non potrà recuperare, lasciando comunque scoperti circa un terzo degli idonei». «Due Assessori della giunta – conclude il capogruppo di Liberi uguali verdi – hanno mentito in aula e taciuto informazioni agli enti competenti. È un fatto di una gravità inaudita, contro il quale ci opporremmo con tutta la nostra forza».


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