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Bologna, 60 prof del liceo Copernico: "Faremo lezione per spiegare cosa accade sui migranti"

L'appello degli insegnanti e del preside: "Fatelo anche in altre scuole"

01/02/2019
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la Repubblica

Ilaria Venturi

"In queste settimane assistiamo a episodi che ci sconcertano, chiamando direttamente in causa il senso e il modo in cui stiamo svolgendo il nostro compito di insegnanti ed educatori. Tenere per giorni e giorni al largo delle nostre coste donne, uomini e bambini migranti non solo viola le regole internazionali ma sfida anche il senso di umanità e la coscienza civile della comunità nazionale". Comincia così l'appello con cui più 60 insegnanti del liceo scientifico Copernico di Bologna annunciano che dedicheranno alcune ore della prossima settimana per spiegare agli studenti cosa sta succedendo nel Paese sul tema dell'accoglienza dei migranti - vedi il caso Sea Watch - e sulle morti nel Mediterraneo. Un appello rivolto ai colleghi anche di altre scuole: "Fate altrettanto".

"Ogni giorno la comunicazione mediatica ci bombarda di proclami che forzano i principi della nostra Costituzione, come quello inderogabile alla solidarietà sancito dall’articolo 2 - continua la lettera aperta - La sfida continua alla magistratura da parte del potere politico confligge con quello che spieghiamo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi riguardo alla divisione dei poteri come base dello Stato di diritto. La contrapposizione frontale fra gli italiani di sangue e le altre persone presenti sul territorio nazionale, la gran parte a pieno titolo, contrasta con l’impegno quotidiano di costruire una scuola plurale e inclusiva e spesso confligge con la stessa realtà delle nostre classi". 

Le lezioni, spiega Gabriella Fenocchio, docente di Lettere, saranno sulla Costituzione: "La leggeremo, insieme ai giornali, e poi discuteremo coi ragazzi. la sensazione è che non sappiamo nulla, o poco, di quello che sta succedendo e la scuola ha il dovere di informarli, non possiamo essere un'isola separata da quanto accade fuori, non possiamo girarci dall'altra parte. L'integrazione e l'inclusione sono parte fondante del nostro insegnamento". La lettera è firmata anche dal preside Roberto Fiorini.

E ancora, si legge nell'appello: "La considerazione che il Mediterraneo sia tornato a essere una barriera fra civiltà e sia diventato il grande cimitero di chi è senza speranza costringe a ripensare i temi e i motivi della nostra stessa storia. Siamo convinti che in questo contesto non sia possibile per noi docenti far finta di niente e continuare a ignorare nella nostra attività didattica i fatti che si muovono intorno a noi, perché una scuola che non riesce a facilitare la comprensione e la rielaborazione di quello che accade al di fuori non svolge la propria funzione".

"L’appello nasce da un senso di disagio profondo per lo smarrimento dei valori comuni di fronte all’arrivo di poche decine di migranti, che il nostro paese lascia in mare a soffrire - dice Sergio lo Giudice, docente del Copernico ed ex senatore Pd - Tu entri in classe come sempre a commentare gli articoli della Costituzione, a leggere Primo Levi o a spiegare  Hannah Arendt e intanto fuori da qui succedono fatti che vanno nella direzione opposta da quella che la scuola sta indicando . Così ai ragazzi arrivano segnali ambigui:  per questo è necessario  fermarsi un attimo per provare ad elaborare insieme cosa sta succedendo".