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Bastoni e carote

di Pippo Frisone

09/08/2012
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ScuolaOggi




No grazie, si era detto. La scuola ha già dato, basta tagli! L’aveva lasciato sperare anche il nuovo Ministro dell’Istruzione. Col 2012/13, prometteva 10mila posti in più alla scuola dell’autonomia per rafforzare i processi di integrazione in rete e l’organico funzionale.

Parola di Profumo.

Poi arrivarono 34 voti di fiducia  al governo Monti che cancellarono quelle timide aperture e buone intenzioni iniziali. Tagli e ancora tagli possibilmente lineari, investimenti quasi zero, fatta eccezione per la messa in sicurezza delle scuole del mezzogiorno.

Bocciati tutti gli emendamenti che la stessa maggioranza proponeva, ora per mitigare gli effetti della riforma Fornero sulle pensioni, ora sugli inidonei, ora sugli esuberi,  ora sul dimensionamento delle unità scolastiche, ora sulle ferie dei precari della scuola.

Con la spending revew si è consumata l’ennesima beffa ai danni della scuola.

Non si è voluto tener conto in alcun modo della specificità della scuola, col risultato d’aver  peggiorato la qualità d’un servizio fondamentale come l’istruzione e le condizioni di chi ci lavora.

Tutto questo dal governo dei professori non ce l’aspettavamo proprio.

Ci eravamo illusi che si potesse invertire una tendenza suicida quale era stata quella perseguita dal duo Gelmini-Tremonti.

L’art.64 della L.133/08 è ancor lì a produrre i suoi effetti perversi e ad impedire ogni minimo cambiamento  di rotta.

Continuità nei tagli lineari e continuità nelle politiche  dell’ultimo governo Berlusconi.

Poche le discontinuità del governo Monti che vedono tutti i settori della conoscenza messi ancora sotto schiaffo.

L’unica buona notizia di questi giorni è che la scuola per il 2012/13 assumerà, stabilizzando a tempo indeterminato , 21mila precari docenti, dei quasi 100mila attualmente in servizio.

La parte del leone ancora una volta la faranno le regioni e le province del nord.

Boom di assunzioni nella scuola media ( 8.245 ) che scavalca la scuola primaria (3.718 ) in forte sofferenza da alcuni anni soprattutto al sud. Stabile la scuola dell’Infanzia con 1.493 assunzioni e in sensibile calo la scuola superiore con 5.416 posti.

Tra le regioni del nord è ancora la Lombardia la più generosa con 3.158 assunzioni compreso il sostegno (276), e Milano il capoluogo di provincia , testa di serie nelle assunzioni in ruolo:

Infanzia 67, Primaria 493, Media 408, Superiori 237, sostegno 115.

Fuori da questo contingente è il personale ATA che vedrà assottigliarsi ulteriormente i posti da mettere a ruolo, a seguito della sciagurata operazione voluta dal governo Monti sui docenti inidonei.

Se in un primo momento si erano ipotizzati 5mila assunzioni, queste dovranno ora fare i conti per l’appunto con gli oltre 3mila inidonei forzatamente spostati con la spending revew sui posti ata.

I precari Ata dovranno attendere l’esito dei trasferimenti e l’ultima settimana di agosto per conoscere il loro contingente di assunzioni in ruolo.

Una carota quella delle assunzioni , a ben guardare, generosa coi docenti e ancora una volta  matrigna con gli Ata.

Una carota-atto- dovuto, in quanto prevista dal piano triennale, varato lo scorso anno ma coi tempi che corrono , non era affatto scontata!

Un carota che non risolleva certo le sorti della scuola ma che quanto meno, a chiusura  di un anno terribile, pone momentaneamente fine ad altre inaspettate bastonature!
 


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