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Azzoppata l'agenzia della ricerca

Il governo dimezza i fondi per la neonata Anr. Flc-Cgil: le università hanno perso 986 milioni

11/02/2020
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci e ALessandra Ricciardi

Appena nata, già con le risorse tagliate. Il governo Conte con un emendamento al Milleproroghe «copre» i costi per l'assunzione di 1.607 giovani ricercatori con parte dei fondi messi in bilancio per il prossimo anno per la nuova Agenzia nazionale per la ricerca (Anr), nata poco più di un mese fa con la manovra 2020 proprio per «potenziare la ricerca svolta da università, enti e istituti di ricerca pubblici e privati» grazie a una propria dote finanziaria. Risorse che la legge di Bilancio aveva quantificato in 25 milioni di euro per questo anno, 200 milioni per il 2021, per arrivare a 300 milioni annui, a regime, dal 2022 (art. 1, comma 240, legge 160/2019). Fondi con cui l'Anr, per legge, tra l'altro, «promuove e finanzia progetti di ricerca da realizzare in Italia», progetti «altamente strategici», «fortemente integrati, innovativi» (comma 242). Un rafforzamento della ricerca che non vede però più in campo il ministero ma la presidenza del consiglio dei ministri che tante polemiche aveva scatenato nel mondo universitario e degli enti pubblici. Ora l'assunzione di 1.607 ricercatori, di tipo b nel triennio 2020-2022, prevista adesso dall'emendamento approvato al decreto Milleproroghe su volontà dallo stesso governo, si legge nella relazione tecnica, «mira a prorogare, per l'anno 2020 e per gli anni 2021 e 2022, le misure di sostegno per l'accesso dei giovani alla ricerca e per la competitività del sistema universitario italiano a livello internazionale». Misure che erano state messe in campo dal precedente governo gialloverde, ed erano poi finite nel dimenticatoio durante la reggenza del Miur di Lorenzo Fioramonti.

L'emendamento consente di promuovere tra l'altro dal 2022 alla carica di associato 1.034 ricercatori a tempo indeterminato dotati dell'abilitazione scientifica nazionale. Tuttavia, lo stesso emendamento governativo nell'individuare le coperture necessarie per assumere i nuovi ricercatori indica proprio una parte delle risorse con cui, a fine dicembre, aveva stabilito di finanziare l'Anr, cioè la stessa ricerca. Di fatto, un taglio che ne dimezza il finanziamento.

L'emendamento, infatti, per questo scopo incrementa il fondo per il finanziamento ordinario delle università di 96,5 milioni di euro per il 2021 e di 15 milioni annui dal 2022. Se i 15 milioni aggiuntivi dal 2022 verranno prelevati dal fondo per le esigenze indifferibile di competenza del ministero dell'economia. Il problema si pone per i 96,5 milioni di euro che servono per il 2021. Per recuperarli, infatti, è stabilito una «corrispondente riduzione» della dotazione finanziaria proprio dell'Anr, che quindi si vede dimezzato il finanziamento a 103,5 milioni di euro. «Il governo Conte II sta proseguendo lungo il percorso di disinvestimento progressivo cominciato nel 2009», commenta Francesco Sinopoli, segretario della Flc-Cgil. A un premier che annuncia un cambio di rotta e 10 mila assunzioni di ricercatori in 5 anni, Sinopoli replica chiedendo se si tratta solo di annunci o ci sia altro. Alla luce dell'ultima legge di bilancio i riscontri non sono positivi.

E mette sul tappeto alcuni dati: dal 2008 al 2019 il personale al lavoro nelle università è calato del 13%, del 20% quello a tempo indeterminato. I professori ordinari sono scesi da 19 mila a 13 mila, salgono gli associati, da 18 mila a 21 mila, si dimezzano i ricercatori a tempo indeterminato arrivati a 12.500. Per un rilancio serio servirebbe al comparto l'assunzione di 20 mila ricercatori, dice Sinopoli.

Sul banco degli accusati anche il minor finanziamento del Ffo, il fondo ordinario di finanziamento delle università: «Calcolando l'inflazione intercorsa, per avere lo stesso potere di acquisto del 2009, al Ffo mancano 986 milioni di euro», ragiona la Flc-Cgil. La spesa pubblica per tutto il comparto della pubblica istruzione universitaria vede l'Italia saldamente ultima nei paesi Ue: i primi in classifica sono i finlandesi.