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Azzolina resta spiazzata «Serve collaborazione» Pronto un intervento, ma non ci sarà lo «scudo»

Si pensa a una circolare interpretativa per delimitare i confini Il ministro: siate responsabili, le scuole riaprano senza poi richiudere

18/08/2020
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

Al ministero dell’Istruzione pensavano che potessero essere gli alleati naturali in questa marcia a tappe forzate per avvicinarsi al nuovo anno scolastico e alla riapertura delle scuole. E del resto i dirigenti scolastici — i presidi — avevano collaborato da subito lo scorso marzo, ai tempi della didattica a distanza, per cercare soluzioni e limitare i danni dovuti alla chiusura delle scuole in pieno anno scolastico. Le prime tensioni c’erano state all’inizio dell’estate quando la ministra Lucia Azzolina aveva annunciato di voler puntare molto sull’autonomia delle scuole per la ripartenza. Ai presidi era parso un tentativo di scaricabarile e avevano fatto sentire la propria protesta.

Ma adesso le dichiarazioni del presidente dell’Anp Antonello Giannelli, a due settimane dalla riapertura del primo settembre, sono una bella grana. Hanno un bel dire che i presidi alzano la voce perché c’è il rinnovo delle cariche associative nei prossimi dei mesi. Se dovessero mettersi di traverso le scuole non riaprirebbero: non è un caso che dopo le sue parole siano subito intervenuti anche i sindacati degli insegnanti per far sentire la loro voce.

Per venire incontro alla preoccupazione dei dirigenti scolastici, soprattutto quella di finire trascinati in tribunale in caso di contagi o focolai nella scuola, è stata istituta la figura del «medico competente»: non un medico per ogni scuola — operazione che richiederebbe di trovare almeno 8.000 dottori da assegnare agli istituti scolastici —, ma un numero di telefono della Asl al quale rivolgersi per ogni dubbio e soprattutto in caso di Covid. Non solo, oltre ai test per i docenti e il personale, che partiranno a giorni, il ministero della Salute sta organizzando con le Regioni il piano di risposta in caso di un contagio tra gli studenti, i professori o anche le famiglie: l’idea è quella di predisporre test molecolari in tempo reale attraverso le Asl. Questo non solo dovrebbe evitare il più possibile le quarantene e le chiusure ma anche ridurre le comprensibili situazioni di panico che potrebbero crearsi nella comunità scolastica.

Quanto alla responsabilità penale per mancati controlli, che c’è per i presidi come per i dirigenti pubblici e i datori di lavoro, è possibile che il governo faccia un chiarimento ulteriore nelle prossime settimane, che tranquillizzi il personale scolastico. Difficile invece che si arrivi ad un vero e proprio «scudo penale»,già si era tentato con un emendamento in Parlamento durante la conversione di uno dei decreti sull’emergenza, ma non se ne era fatto nulla.

Il medico competente

Ci sarà un medico

al quale rivolgersi

per ogni dubbio

su possibili contagi

La ministra Lucia Azzolina ha scelto di non replicare direttamente alle accuse dei presidi ma di invitare alla «responsabilità e consapevolezza da parte di tutti»: «Siamo al lavoro da mesi per il rientro a scuola di tutte le studentesse e di tutti gli studenti — ha scritto su Facebook -. È una priorità assoluta del governo. Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano. E serve la collaborazione di tutti». Non è escluso che nei prossimi giorni la ministra convochi i presidi. Intanto c’è attesa per le decisioni del Cts che mercoledì dovrà esprimersi di nuovo sulle distanze da tenere e sull’uso delle mascherine in classe.

Ma restano i problemi che derivano dai ritardi nella scelta di fare la gara per i nuovi banchi, quelli che riguardano la mancanza degli spazi, che i presidi non hanno trovato in questi mesi: sono alcune delle difficoltà che ricadranno su di loro, mentre saranno alle prese con la nomina dei docenti e dei supplenti, con le regole per le pulizie e l’igiene delle aule.

Alle proteste dei presidi per le incertezze di queste settimane ha risposto invece in modo più duro il commissario Domenico Arcuri, che non ci sta a fare il capro espiatorio e ha difeso la gara per i famosi banchi monoposto: saranno consegnati dai primi giorni di settembre fino a ottobre, l’anno scolastico comincerà in sicurezza. «Altre ipotesi come quelle del dottor Giannelli sono destituite di ogni fondamento».

E anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, ha contestualizzato i limiti temporali della deroga al distanziamento degli alunni in classe: non più di una o due settimane al massimo, giusto per cominciare l’anno: «Poi se c’è un problema, il dirigente scolastico alza il telefono e chiama la Protezione civile».


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