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Azzolina: recuperi pomeridiani a scuola. No alle lezioni d’estate

E sui vaccini ai prof: non si può partire subito. «La riapertura delle scuole la decideranno le regioni»

13/01/2021
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Corriere della sera

Lucia Azzolina alza bandiera bianca: non sa quando si tornerà a scuola. «Decideranno le regioni quando riaprire visto che hanno potere di farlo e lo hanno dimostrato», ha detto intervenendo a Uno Mattina. Ma intanto, sulla questione del recupero degli apprendimenti che si sono persi in questi mesi di Dad (come documentato nel dossier di Gianna Fregonara e Orsola Riva), la ministra dell’Istruzione ha una sua proposta. No alle lezioni d’estate, come è stato chiesto da più parti. Riorganizzare la scuola mentre sono in corso gli esami di Stato, con i professori impegnati nelle commissioni d’esame, non si può fare. Meglio allora ricorrere a lezioni pomeridiane di recupero mirate: su questo la ministra ha intenzione di fare una proposta precisa. «Non credo - ha detto - che si possa pensare di recuperare d’estate: bisogna recuperare oggi. È più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi: ci sono anche bambini della scuola primaria che sono andati a scuola meno ma so bene che vengono da 3 mesi di Dad dell’anno precedente. Chiederò ristori formativi per fare apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all’affettività e incrementare l’aiuto psicologico: ora bisogna intervenire non di certo in estate».

I presidi e l’Invalsi

L’associazione nazionale presidi, per voce del suo presidente Antonello Giannelli, chiede che si verifichi subito dove e quanto si è perso da marzo ad oggi e che a farlo sia l’Invalsi. Frenano i sindacati che vogliono vedere proposte concrete da Azzolina mentre il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio ha perorato la causa della riapertura: «Se questa chiusura dovesse prolungarsi - ha spiegato a Di Martedì - fino al punto di perdere un intero anno scolastico o di un anno accademico. Allora sì ci sarebbe una lesione grave di un diritto che invece è fondamentale. Bisogna fare di tutto per garantire l’apertura

I vaccini non subito

Azzolina è intervenuta anche sui vaccini per i professori e il personale della scuola. Sono categorie prioritarie e per questo fanno parte del secondo contingente da vaccinare, ma non prima degli ultra ottantenni e delle persone fragili. Dunque, la vaccinazione non potrà partire prima di marzo aprile nella migliore delle ipotesi e per gli insegnanti più anziani. «I docenti - ha spiegato - sono stati considerati categoria prioritaria ma dopo i sanitari e gli anziani. È vero, la scuola è un servizio pubblico essenziale, anche il personale Ata va vaccinato il prima possibile. L’Italia sta vaccinando in modo celere, prima ci vacciniamo tutti e meglio sarà; spero si faccia prestissimo con i sanitari e i nostri nonni per arrivare poi alla scuola, partendo dai docenti fragili e da chi ha una età più avanzata per arrivare ai più giovani»


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