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Azzolina: «Entro febbraio bandi per tre concorsi da 70 mila posti»

L’annuncio della ministra. Ma a settembre saranno pronti solo i 24 mila vincitori del concorso straordinario mentre già quest’anno ci sono stati 170 mila supplenti

30/01/2020
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Corriere della sera

«Entro febbraio verranno banditi tre concorsi: due per la scuola secondaria e uno per le scuole d’infanzia e la primaria». Alleluiah. L’annuncio fatto oggi a Radio1 da Lucia Azzolina arriva con più di sei mesi di ritardo rispetto alle promesse fatte dal terzultimo ministro dell’Istruzione Marco Bussetti (il suo successore Lorenzo Fioramonti se n’è andato senza quasi toccare palla). In tutto sono in palio poco meno di 70 mila posti: quasi cinquantamila per i professori delle medie e delle superiori e 17 mila per le maestre d’asilo e delle elementari (ma questi ultimi potrebbero subire una tosatura in fase di definizione finale). Comunque pochissimi rispetto ai buchi che già ci sono in organico: quest’anno si è raggiunta la cifra record di 170 mila supplenti e a settembre del 2020 andrà anche peggio a causa dei pensionamenti di massa dei baby boomers più i Quota 100. Ormai, per quanto si possa correre, solo i vincitori del concorso straordinario verranno pronti dopo l’estate. Parliamo in tutto di 24 mila docenti: una goccia nel mare. Mentre tutti gli altri, fra prove preselettive scritti e orali, non arriveranno prima del 2021.

Allarme settembre 2020

Con l’annuncio odierno Azzolina dà attuazione al decreto scuola approvato a dicembre propri grazie ai suo uffici come sottosegretario dell’ex ministro Fioramonti (all’epoca già in piena exit strategy da Viale Trastevere). Un provvedimento frutto di una lunga trattativa con i sindacati che le è costato anche insulti e minacce di morte in Rete da parte degli esclusi. «I concorsi verranno banditi solo dove ci sono posti vacanti e disponibili - ha spiegato oggi Azzolina -. Abbiamo una situazione manichea: al Sud le graduatorie sono piene, al Nord vuote. I concorsi vanno fatti dove ce n’è bisogno». Cioè solo nelle regioni e per le classi di concorso di cui c’è davvero penuria cronica (come matematica alle medie e sostegno) in modo da iniziare a tappare le falle negli organici del Nord (a settembre 2019 in Lombardia c'erano 23 mila posti scoperti) e contemporaneamente smetterla di alimentare le graduatorie a lentissimo scorrimento del Sud. Quando però in trasmissione è intervenuto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana chiedendo che i docenti possano essere assunti direttamente dalle Regioni, Azzolina ha espresso la sua ferma contrarietà ribadendo che «i docenti sono dipendenti dello Stato e devono essere reclutati a livello nazionale». Ma ha aggiunto che «proprio per dare una risposta a quelle Regioni che vivono delle emergenze», nel decreto scuola è stata inserita una nuova norma - anche questa tutt’altro che gradita dai prof - che impone ai neo assunti un vincolo di 5 anni nello stesso posto in nome della continuità didattica. Resta il fatto che, rispetto a questa emergenza, i tre concorsi appena annunciati suonano come un pannicello caldo. Al Miur ne sono perfettamente consapevoli tanto da aver predisposto - sempre nel decreto di dicembre - la possibilità per i precari di lungo concorso del Sud di chiedere il trasferimento al Nord e assere automaticamente assunti. Ma bisognerà vedere quanti di loro saranno disposti a lasciare casa e famiglia per rispondere alla chiamata, tanto più visto il nuovo vincolo dei 5 anni.


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