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Avvenire-Divide il contratto separato per i prof

Positivo il giudizio delle associazioni: un passo importante in favore degli insegnanti. La soddisfazione della Gilda Divide il contratto separato per i prof Moratti annuncia la svolta per la pro...

20/03/2002
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Avvenire

Positivo il giudizio delle associazioni: un passo importante in favore degli insegnanti. La soddisfazione della Gilda
Divide il contratto separato per i prof

Moratti annuncia la svolta per la professione. Ma i confederali restano freddi
Il ministro: creare un'area "ad hoc" per riconoscere la specificità di chi svolge un lavoro educativo
Enrico Lenzi

Milano. Contratto separato (come già accade per direttori didattici e presidi inquadrati nella dirigenza scolastica) e piena cittadinanza delle associazioni professionali dei docenti nella scuola. Fanno discutere e dividono le proposte che il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha annunciato domenica al XV convegno nazionale promosso dall'Associazione Diesse, gruppo di docenti vicini a Comunione e Liberazione. Parole accolte con soddisfazione dalla platea di 1500 docenti accorsi a Bellaria per il convegno "Insegnante professionista, una realtà possibile", ma che all'indomani divide il fronte sindacale, nel giorno dello sciopero generale della scuola lombarda che ha portato in piazza oltre 30mila persone a Milano. "Un segnale di attenzione nei confronti dei docenti italiani, quello preannunciato dal ministro" commenta Alessandro Ameli, coordinatore nazionale della Gilda, una delle sigle del sindacalismo autonomo. Del resto proprio la Gilda da anni va chiedendo una contrattazione separata per i docenti all'interno del contratto della scuola. Comprensibile che il giorno dopo il discorso di Bellaria, inviti ora il ministro "a far sì che le sue dichiarazioni si traducano in uno specifico atto di indirizzo all'Aran (l'agenzia che conduce le trattative sindacali a nome del governo, ndr) come preciso impegno di governo". Soddisfatto anche il presidente dell'Apef Sandro Gigliotti, altra sigla professionale della categoria docente. "Il ministro di fatto ha esplicitamente dichiarato di ritenere indispensabile un sistema di carriere per i docenti, già prefigurate nella legge di riforma degli ordinamenti", commenta.
Più prudente la posizione della Uil-scuola. "La questione delle aree separate - sottolinea il suo leader Massimo Di Menna - non è all'ordine del giorno. Se ne riparlerà, semmai, tra quattro anni. Anzi, al contrario sarebbe meglio se il ministro emanasse l'atto di indirizzo per dare avvio alla trattativa di rinnovo di un contratto scaduto ormai da tre mesi". Lapidario, invece, il commento di Daniela Culturani, segretario generale della Cisl scuola: "Aree contrattuali separate per docenti e personale tecnico e ausiliario della scuola sono materie e temi contrattuali che il ministro preferisce trattare da palcoscenici diversi piuttosto che portarli al tavolo delle trattative". Decisamente critico invece Enrico Panini, leader della Cgil-scuola. "Per noi il vero obiettivo - spiega - è quello di giungere ad una reale equiparazione degli stipendi dei docenti italiani a quelli dei loro colleghi europei. Parlare di aree contrattuali separate significa soltanto voler spostare l'attenzione". Insomma i sindacati confederali si dimostrano piuttosto freddi nei confronti della proposta di creare un'area di contrattazione separata per i docenti, mentre non commentano l'altro obiettivo illustrato dal ministro Moratti: dare piena cittadinanza alla presenza delle associazioni professionali dei docenti nella scuola, a cominciare, ad esempio, dalla elaborazione dello status giuridico dei docenti. Al ministro dell'Istruzione è stato richiesto anche di dare vita ad un Forum in cui le associazioni abbiano la parola e possano diventare interlocutori del titolare del dicastero di viale Trastevere.
E mentre si attendono le prossime mosse in questo campo, c'è da registrare la mobilitazione dei sindacati confederali contro la riforma Moratti. Ieri a scendere in piazza sono stati i docenti della Lombardia che hanno dato vita a Milano ad una manifestazione con oltre 30mila partecipanti. In corteo anche genitori e studenti, soprattutto delle superiori. Nel mirino la riforma della scuola targata Letizia Moratti e la difesa della scuola statale. E oggi a manifestare saranno i loro colleghi del Piemonte.