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La proposta inglese: spostare prof e presidi migliori nelle scuole peggiori

Nelle scuole inglesi stesso divario Nord-Sud dell’Italia. Ma al rovescio: da loro sono i ragazzi delle regioni settentrionali e delle Midlands che vanno peggio di quelli del Sud

14/12/2015
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Corriere della sera

Caterina Belloni

Un paese a due velocità, almeno per quanto riguarda le scuole e i risultati degli allievi. È questa l’immagine dell’Inghilterra che emerge dal rapporto annuale dell’Ofsted, l’organismo che sovrintende al sistema scolastico e all’educazione. Secondo sir Michael Wilshaw, che è ispettore capo dell’ente, tra le scuole del Nord e del Sud del paese c’è una grande differenza. Un po’ come accade in Italia, solo al contrario, visto che in Inghilterra sono gli allievi del Nord (più povero e politicamente spostato a sinistra) quelli che raggiungono i risultati peggiori mentre nel Sud (più ricco e tradizionalmente conservatore) i voti negli esami finali e in generale l’andamento degli studenti sono più alti.

Il divario che esplode alle superiori

In particolare il rapporto sottolinea la presenza di sedici aree che hanno risultati davvero scarsi, perché meno del 60 per cento degli allievi riesca a ottenere valutazioni considerate buone o almeno accettabili secondo gli standard governativi. Anche i progressi di questi ragazzi sono rari e lenti, come i voti finali al Gcse, un test che rappresenta una via di mezzo tra gli esami delle medie e la maturità italiana, perché viene fatto a 16 anni, prima che gli allievi decidano se dedicarsi all’apprendistato di un mestiere o iniziare la preparazione più approfondita in vista dell’università. Scendendo nel dettaglio, tre delle aree particolarmente critiche si trovano nel nord del Paese, mentre le altre sono vicine a Leeds, Manchester e Sheffield. Non tanto nelle città, quanto nei borghi satellite, dove probabilmente risiedono anche le famiglie meno abbienti e culturalmente poco preparate.

Modello «London Challenge»

Nel suo esame dei risultati sir Wilshaw mette in luce anche il problema della mancanza di insegnanti di qualità, che a suo dire sarebbe all’origine dello scarso rendimento. Mancano docenti in materie chiave come matematica, scienze e tecnologia e il suggerimento dell’Ofsted è di offrire incentivi economici ai laureati perché decidano di andare ad insegnare. Per risolvere le differenze di livello negli istituti di Nord e Sud sir Wilshaw lancia anche un appello, invitando le scuole migliori a lavorare al fianco di quelle in difficoltà. Nel 2003 qualcosa di simile era stato fatto anche per Londra, dal momento che alcune scuole della metropoli eccellevano e altre, in periferia, soffrivano. Il progetto era stato chiamato London Challenge, per il carattere di sfida che aveva, e aveva raggiunto obiettivi importanti. Ora si profila una nuova emergenza.

Mandare i prof e i presidi migliori nelle scuole peggiori

Rimettere in equilibrio il Nord e il Sud del paese, lavorando sulla collaborazione e sul potenziamento delle fasce deboli. In questo senso l’ispettore capo ha invitato ad esempio le scuole top di Leeds a impegnarsi per dare sostegno a quelle zoppicanti della vicina cittadina di Bradford. La politica della condivisione, dunque, come metodo per risollevare gli istituti meno efficienti. L’altra soluzione prospettata è quella che il governo chieda ai dirigenti scolastici di successo di spostarsi nelle scuole in crisi per collaborare al loro rilancio, una sorta di riorganizzazione pensata da chi in passato ha dimostrato di saper far funzionare la macchina dell’istruzione. Va sottolineato infine che la disparità tra Nord e Sud al momento riguarda solo le scuole secondarie,visto che secondo il rapporto Ofsted alle elementari il livello di apprendimento risulta buono in tutto il paese, come la frequenza scolastica e i voti conseguiti in fase di esame finale


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