Alternanza, via alla cabina di regia Miur-Lavoro, gli studenti protestano
Per la Rete degli studenti è un errore escludere le parti sociali e soprattutto le rappresentanze studentesche
Il ministero dell’Istruzione ha annunciato nei giorni scorsi la creazione, assieme al dicastero del Lavoro, di una «cabina nazionale di regia» sull’alternanza scuola-lavoro. Uno spazio di supporto, monitoraggio e valutazione di tutte le attività svolte dalle studentesse e dagli studenti italiani nell’ambito della formazione “on the job”, diventata obbligatoria nel sistema di istruzione (400 ore negli istituti tecnici e professionali, 200 nei licei) con la legge «Buona Scuola» che ha stanziato, per questo scopo, 100 milioni di euro l’anno.
La cabina di regia e la protesta degli studenti
L’idea di una cabina di regia nazionale, secondo i ministeri proponenti, è quella di avere a disposizione “un luogo tecnico” in cui far dialogare tutti gli attori coinvolti al fine di sostenere e migliorare le attività di alternanza su tutto il territorio nazionale. Ma per gli studenti la decisione di creare una cabina di regia nazionale per l’alternanza scuola-lavoro «e di tenerla chiusa a ministero del Lavoro e Miur snatura completamente» questo strumento. Per la Rete degli studenti è un errore escludere le parti sociali e soprattutto le rappresentanze studentesche: «Il sindacato studentesco da più di un anno – ricorda Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi - ha teorizzato delle modalità di monitoraggio e costruzione dei percorsi di alternanza che
rispettassero il senso e la vera funzione dell'alternanza scuola-lavoro come metodologia didattica, strumento formativo e spazio di incontro tra i mondi dell’istruzione e del lavoro». «Oggi ci troviamo istituito un luogo di discussione dal quale, però, siamo stati esclusi. Questa manovra - afferma Manfreda - rende tutto il provvedimento completamente scollato dalla realtà, perché esclude le rappresentanze di chi l’alternanza la vive, la pratica, e dovrebbe esserne protagonista e costruttore attivo». Anche per Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti la cabina di regia « poteva essere un luogo utile per un confronto continuo con chi, come noi, l’alternanza la vive ogni giorno e ne conosce molto bene i limiti e le lacune». « Denunciamo inoltre il fatto - aggiunge Picci - che lo Statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza non sia ancora stato presentato, statuto che viene rinviato da mesi ormai e su cui non c’è stato un confronto con le studentesse e gli studenti». «Vogliamo che attraverso lo Statuto si garantiscano diritti per tutte e tutti, un Codice Etico che tuteli ambiente e lavoratori, Commissioni paritetiche in tutte le scuole per una costruzione democratica e partecipata di questa esperienza», conclude l’Unione degli studenti.
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