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Alternanza, sgravi a chi assume

La legge di Bilancio estende i finanziamenti anche alle paritarie: dentro altri 68 mila giovani

29/11/2016
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Fondi per l'alternanza scuola-lavoro anche alle paritarie. E sgravi fiscali per le imprese che assumono studenti in alternanza e apprendisti. Lo prevede la legge di Bilancio 2017, approvata ieri alla Camera. I 10 milioni annui previsti dal 2016 con la legge sulla Buona Scuola per l'attuazione dell'alternanza curricolare nel triennio finale delle superiori, dunque, andranno ripartiti non solo tra le scuole statali ma anche tra le scuole paritarie, che fanno parte per legge a pieno titolo dell'unico sistema pubblico di istruzione italiano. Un provvedimento che a regime interesserà circa 68mila studenti delle classi III, IV e V di 1.641 istituti paritari tra licei, tecnici e professionali rispetto a 1 milione e 500 alunni del triennio finale delle 5.391 sedi scolastiche statali di II grado. Una misura che, per le associazioni del sistema scolastico paritario, sana una «discriminazione» per i loro alunni «penalizzati» sull'obbligo dell'alternanza.

Una questione di uguaglianza di opportunità. Diversa l'opinione della Fcl-Cgil. Secondo il sindacato, «premesso che il comma inserito non stabilisce alcun criterio di ripartizione tra scuole statali e scuole paritarie», questo «comporterà una riduzione delle risorse per le scuole statali così come definite dal decreto ministeriale 834/15». Dove si stabilisce di ripartire le risorse per l'alternanza «tengono conto della consistenza numerica degli alunni delle classi terze, quarte e quinte, per gli istituti tecnici e gli istituti professionali, e della consistenza numerica degli alunni delle classi terze, quarte e quinte, ridotta a metà, per i licei».

Dati Miur alla mano, 1 milione e mezzo di studenti delle statali, di cui il 52,5% frequenta istituti tecnici e professionali e il 47,5% licei. E circa 68mila alunni delle paritarie, di cui la maggioranza del 61,6% è costituito da scuole non cattoliche rispetto al 38,4% cattoliche. Degli studenti delle paritarie cattoliche, poi, la netta predominanza, l'80,7%, frequenta licei al contrario delle statali che ne ospitano meno della metà.

La legge di Bilancio 2017, inoltre, prevede per tre anni sgravi contributivi fino a 3.250 euro annui per le imprese che assumono, dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, a tempo indeterminato o in apprendistato studenti delle superiori, dell'IeFp e degli Its entro 6 mesi dal conseguimento del titolo di studio e che hanno svolto presso uno stesso datore di lavoro periodi di alternanza scuola-lavoro pari almeno al 30% delle ore complessive previste o, se universitari, tirocini curricolari. Stesse agevolazioni per le imprese che stabilizzano apprendisti di primo livello e terzo livello.

Ma per le aziende l'esonero contributivo «premia soltanto le imprese che assumono gli studenti che hanno 'ospitato' in alternanza. Andrebbero invece premiate tutte le imprese che offrono percorsi di alternanza, in particolare le pmi», sottolinea Giovanni Brugnoli, vicepresidente per il Capitale umano di Confindustria. «L'alternanza va incentivata come metodologia per l'occupabilità più che per l'occupazione nel breve periodo». «Chiediamo», aggiunge, «burocrazia zero per poter creare e gestire le partnership formative con le scuole, un quadro di norme chiare e semplici sia per le scuole che per le imprese», «incentivi normativi ed economici che pongano le basi di un sistema duale 'all'italiana'». È previsto che il beneficio sia riconosciuto nel limite massimo di spesa di 7,4 milioni di euro per l'anno 2017, di 40,8 milioni di euro per l'anno 2018, di 86,9 milioni di euro per l'anno 2019, di 84,0 milioni di euro per l'anno 2020, di 50,7 milioni di euro per l'anno 2021 e di 4,3 milioni di euro per l'anno 2022.


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