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Alternanza scuola-lavoro: il DEF la cambia, ma per Flc-Cgil e studenti non basta

La Nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) del 2018 ha confermato una serie di interventi in tema di Alternanza scuola-lavoro che erano stati già preannunciati nelle scorse settimane dal ministro Bussetti

17/10/2018
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Tuttoscuola

La Nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) del 2018 ha confermato una serie di interventi in tema di Alternanza scuola-lavoro che erano stati già preannunciati nelle scorse settimane dal ministro Bussetti e che si aggiungono alla decisione, già esecutiva, di rinviare di un anno l’obbligo di rispettare il monte ore previsto dalla Legge 107 ai fini dell’ammissione all’esame di maturità del 2018-2019, fissato in 400 ore negli Istituti Tecnici e Professionali e 200 nei Licei.

Se ne parlerà per l’esame del 2020, ma quasi certamente sarà stabilito un numero di ore assai inferiore (più o meno la metà, forse un po’ di più per gli Istituti Professionali, antesignani storici in questo tipo di attività). Sarà richiesta una maggiore coerenza tra le esperienze di ASL e le caratteristiche del corso seguito, e saranno considerate le competenze trasversali.

Le novità sono state apprezzate dalla Flc-Cgil, che ha scritto sul suo sito che “Si tratta certamente di interventi che vanno nella giusta direzione e che sono il frutto anche della forte mobilitazione contro questa misura cardine dalla Legge 107 che ha visto tra i protagonisti la nostra Organizzazione e il movimento degli studenti”. Tuttavia, aggiunge il sindacato, “riteniamo che essi non siano ancora sufficienti” e che sia necessario ridefinire soprattutto “le finalità dell’alternanza, che non possono certamente riguardare il tema dell’occupabilità”. Inoltre “Occorre eliminare definitivamente, e non solo rinviare di un anno, l’obbligo di frequenza del monte ore per l’accesso all’esame di Stato”.

Le stesse richieste sono state fatte dagli studenti aderenti a Rete degli Studenti, UDS e Rete della Conoscenzain occasione dello sciopero nazionale indetto da queste organizzazioni per il 12 ottobre, il primo dopo la formazione del governo giallo-verde.

La prospettiva è che l’ASL possa uscire assai depotenziata dalle concomitanti pressioni Bussetti-FlcCgil-Studenti: da ‘ponte’ tra il mondo della scuola e quello del lavoro, secondo l’ambizioso proposito della legge 107, potrebbe tornare al più limitato ruolo ad essa riconosciuto dalla legge 53/2003 (Moratti) restando, come si legge nel comunicato del sindacato, “nella piena prerogativa gestionale delle autonomie scolastiche che devono definirne tempi, durata, modalità di svolgimento, in cooperazione con i soggetti esterni”. In un rapporto di certo non paritario.


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