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Aggressioni a scuola l’allarme di Mattarella " Stop ai genitori bulli"

Il Capo dello Stato all’Elba: "Non meno distruttivi dei figli violenti" E sui pericoli del web: "Inaccettabile morire per emulare un gioco"

18/09/2018
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la Repubblica

Laura Montanari

« Non possiamo ignorare che qualcosa si è inceppato, che qualche tessuto è stato lacerato nella società » . Parla di bullismo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma di un bullismo che non è soltanto quello dei ragazzi. Parla di « genitori che hanno aggredito gli insegnanti dei propri figli » e dice che questo è un segnale di allarme grave, che non va sottovalutato.

Palazzetto dello sport di Portoferraio: il ministero dell’Istruzione ha scelto l’isola d’Elba e l’istituto Cerboni per la cerimonia di inizio dell’anno scolastico. « Il genitore bullo non è meno distruttivo dello studente bullo», ha ripreso il presidente Mattarella spiegando anche che sul bullismo giovanile si registrano tanti interventi e una crescente consapevolezza e rifiuto del fenomeno: «Gli strumenti digitali possono amplificare violenze e soprusi anche in modo drammatico, ma possono aiutarci anche a combatterli » . Il presidente ha richiamato tutti, il mondo della scuola, le famiglie e il governo, a un impegno in questo senso e al dialogo. Davanti a una platea di mille fra giovani e insegnanti provenienti da 122 scuole italiane, ha quindi ricordato la tragedia di Igor Maj che si è impiccato pochi giorni fa: « Le connessioni digitali sono grandi finestre aperte sul mondo, e sul nostro tempo. Ma esiste anche un lato oscuro della rete. Non è accettabile che un ragazzo di 14 anni muoia in conseguenza di un’emulazione in un gioco perverso in chat. Dobbiamo chiederci che cosa va fatto per evitare tragedie di questo genere». Il ruolo della scuola diventa fondamentale per «non lasciare sole le famiglie » , ha detto ancora: « Le fragilità dei nostri giovani devono poter essere accompagnate e sostenute, poste al riparo da insidie gravi, talvolta mortali, veicolate sulla rete » . Servono guide e accompagnatori, servono istruzioni per l’uso, saper decifrare i nuovi linguaggi che viaggiano sulla Rete e che a volte sono nascosti. Mattarella è esplicito: « Governo e Parlamento sono chiamati ad affrontare questo problema sociale» perché i giovani « corrono avanti » , ma gli adulti devono tenere il passo. « Il web è uno spazio di libertà e, per definizione, non merita censure. Ma non deve in alcun modo trasformarsi in un mondo parallelo e incontrollato » e ha concluso dicendo: « Comunità che si rispetti deve saper proteggere i propri giovani». Nel discorso per la ripresa di quel grande motore che è la scuola Mattarella ha parlato di libertà e di democrazia, della conoscenza come un valore irrinunciabile, ha sottolineato che la scuola deve unire e non dividere, ha incoraggiato il ministero a proseguire nella strada della messa in sicurezza degli edifici scolastici. Prima della diretta Rai Tutti a scuola, il presidente ha incontrato assieme al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti alcuni studenti genovesi costretti a tornare in aula senza gli amici persi nel tragico crollo del ponte Morandi.

Scegliere Portoferraio e un’isola per la tradizionale cerimonia del Miur è un segnale alle periferie, alle piccole scuole. «Quelle sulle isole sono sempre alle prese col rischio di chiudere — spiega Giannina Usai, segretaria nazionale dell’Associazione dei Comuni delle isole minori — è difficile reclutare gli insegnanti. C’è bisogno che venga riconosciuto un punteggio maggiore agli insegnanti che affrontano il viaggio sui traghetti per venire nelle isole». Non è mancata qualche polemica per il fatto che non sono stati invitati, come accadeva di solito, i parlamentari locali e quelli della Commissione istruzione. « Precedenza a ragazzi e insegnanti», spiegano dal Miur.


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