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Adnkronos-Scuola, in piazza 150mila persone

''Disobbedienti'' assalgono agenzia di lavoro interinale Scuola, in piazza 150mila persone Il leader dei Cobas: ci sono professori, studenti, ma anche tanti cittadini Roma, 15 feb. - (Adnkronos...

15/02/2002
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ADNKRONOS

''Disobbedienti'' assalgono agenzia di lavoro interinale
Scuola, in piazza 150mila persone
Il leader dei Cobas: ci sono professori, studenti, ma anche tanti cittadini
Roma, 15 feb. - (Adnkronos) - Giornata a dir poco movimentata a Roma, con scioperi e cortei che stamani hanno intasato la capitale. 150mila le persone che hanno preso parte alla manifestazione di protesta indetta dai Cobas contro la riforma scolastica del ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Vetrine infrante nella sede dell'agenzia di lavoro interinale dell'Adecco e traffico in tilt per l'astensione dal lavoro dei macchinisti della metropolitana e dei mezzi di trasporto all'interno dell'anello ferroviario della capitale.
Francesco Caruso, leader del movimento dei 'disobbedienti' della Rete No Global, attribuisce al proprio gruppo la responsabilita' della rottura delle vetrine dell'Adecco, pur minimizzando l'accaduto. ''Non si e' trattato di una azione violenta -dice-, in realta' e' stata una azione di smontaggio. Non e' stata fatta alcuna violenza agli impiegati dell'agenzia, abbiamo solo svolto un'azione simbolica nei confronti di un nuovo simbolo di sfruttamento. Chi e' il vero criminale -domanda Caruso- chi smonta una agenzia o chi la dirige?''.
Visibilmente soddisfatto per la manifestazione, il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, sottolinea come la scuola sia il settore maggiormente rappresentato in piazza ''non solo dai lavoratori ma anche dagli studenti''. ''I lavoratori della scuola sono la maggioranza -afferma Bernocchi- ma non sono solo aderenti ai Cobas. Vi sono anche molti insegnanti della Cgil che non hanno accettato la revoca dello sciopero decisa dal sindacato''. Non solo insegnanti, personale amministrativo e studenti, comunque, ''vi sono anche molti cittadini che manifestano per una scuola pubblica e, con noi, dicono un no secco alla riforma Moratti''.
Bernocchi ricorda quindi i motivi della protesta. ''Diciamo un no secco alla riforma Moratti ma, piu' in generale, a qualsiasi tipo di privatizzazione e aziendalizzazione della scuola che, non scordiamoci -sottolinea- non e' cominciata con la Moratti ma e' iniziata con il precedente governo. E diciamo no anche a qualsiasi forma di finanziamento alla scuola privata. Ma -aggiunge- diciamo anche molti si'. Si' ad una riforma che porti l'obbligo scolastico a 18 anni, con un biennio unico alle superiori, con una scuola materna che arrivi sino ai sei anni e la scuola elementare che inizi a sei anni, e ad una scuola media cosi' come e'''.
''Per gli studenti dopo i 16 anni, rivendichiamo pero' -spiega- un forma di presalario, per consentire a tutti di proseguire gli studi. Chiediamo poi salario europeo per i lavoratori della scuola, per questo siamo contrari all'accordo siglato da Cgil, Cisl e Uil che recupera solo l'inflazione. L'aumento del personale Ata che e' stato drasticamente tagliato''.
Intanto una delegazione di 600 rappresentanti degli Snals (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola) si e' recato stamani in piazza Montecitorio, per protestare contro la riforma Moratti, per chiedere piu' risorse per una scuola di qualita' ''laica e pluralista'' e contro la ''regionalizzazione'' selvaggia. Alcuni pulman sono stati bloccati prima di raggiungere il centro della capitale visto che le autorizzazione per la piazza avevano numero limitato. Nella mattinata delegazioni dello Snals sono state ricevute dai presidenti delle Commissioni cultura di Camera e Senato, dal sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea e, alle 12 dal sottosegretario Gianni Letta, cui hanno illustrato le motivazioni della protesta.
''La politica scolastica va ripensata anche alla luce dei processi di innovazione in atto'', ha affermato il segretario generale dello Snals commentando la massiccia adesione allo sciopero e alla manifestazione. ''Occorre cambiare rotta. Basta con i tagli e le economie di spesa. La scuola -ha aggiunto- e' una leva strategica per lo sviluppo economico e culturale del nostro Paese. Fino a quando il Governo non adottera' i provvedimenti necessari per la piena valorizzazione professionale di tutto il personale scolastico, per l'adeguamento delle retribuzioni agli standard europei, per il miglioramento della qualita' dell'offerta formativa, per la stabilita' e la funzionalita' degli organici, lo Snals-Confsal continuera' nella lotta''.


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