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Adesso le lezioni si fanno a distanza E' boom di corsi su Internet

Gli editori: questa è una grande occasione. Il consiglio è utilizzare le piattaforme che ci sono

05/03/2020
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La Stampa

FLAVIA AMABILE
ROMA
Da lunedì il Miur ha pubblicato una pagina sul sito del ministero, una sorta di manuale per la didattica a distanza. Era il momento, non si poteva attendere oltre. E' uno spazio di lavoro gratuito e ogni giorno più ricco di contenuti. Le scuole interessate possono trovare lì gli strumenti necessari per le lezioni ai tempi del coronavirus. C'è la possibilità di realizzare gemellaggi con istituti scolastici che hanno esperienze avanzate di didattica digitale, i contenuti multimediali per lo studio e le piattaforme certificate per la didattica a distanza.
Sono più di 100 le scuole pronte a gemellarsi con gli istituti chiusi per il coronavirus e aiutarli a realizzare la didattica a distanza. E poi 20 ore di webinar (le lezioni da seguire via web in orari e giorni stabiliti) a disposizione con la collaborazione dell'Indire, l'ente di ricerca che studia e sperimenta le formule di didattica innovativa per il ministero. Il primo giorno ci sono stati oltre 35mila accessi, ieri erano tre volte di più. Il secondo giorno hanno partecipato oltre 2 mila docenti ai webinar, il terzo giorno il doppio.
Numeri che vengono diffusi nei comunicati ufficiali del Miur per esprimere l'entusiasmo e il successo dell'iniziativa. Ma che, inevitabilmente, fanno pensare a tutti quelli che sono rimasti fuori: in Italia ci sono oltre 800 mila insegnanti e 8 milioni di studentesse e studenti. La maggior parte non hanno alcuna esperienza di didattica a distanza. La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha promesso sostegno durante la trasmissione «Porta a porta» di due sere fa: «Là dove le scuole non fossero attrezzate - ha affermato - il ministero dell'Istruzione sopperirà con hardware». Sia nel caso in cui ci fossero problemi di connessione sia nel caso in cui ci fossero carenze di dispositivi per le lezioni.
Nessuno si nasconde, infatti, le difficoltà ora che la chiusura delle scuole è estesa a tutto il territorio italiano per un periodo così lungo. Finora il 5% degli studenti ha utilizzato le piattaforme di didattica a distanza, una percentuale minima. Difficilmente l'altro 95% riuscirà a recuperare in massa: questo tipo di formazione non si improvvisa. Spiega Giovanni Bonfanti, presidente del gruppo educativo dell'Associazione Italiana Editori: «Abbiamo scritto al ministero per assicurare la massima disponibilità di tutti gli editori di scuola. Abbiamo deciso di potenziare l'offerta e di intervenire sui punti critici. Abbiamo lavorato in modo da essere pronti a un'eventuale chiusura di tutte le scuole. Il consiglio è di utilizzare le piattaforme degli editori dove abbiamo cercato di semplificare il più possibile le procedure di accesso ».
Non sarà semplice, ma è una grande occasione per le scuole. Matteo Boero, ad di Maieutical Labs, start-up di editoria scolastica digitale: «In una settimana abbiamo avuto le richieste che in genere abbiamo in un anno. E durante l'emergenza abbiamo deciso di aprire a tutti i nostri contenuti, senza alcun costo».
Salvatore Giuliano, preside dell' istituto Majorana di Brindisi ha lanciato la campagna #adotta una scuola e ha realizzato un gemellaggio per una lezione condivisa di chimica con l'istituto comprensivo Lozzo Atestino di Vo' in isolamento. «Un esperimento bellissimo: continueremo anche con matematica e fisica».


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