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A scuola chi è rientrato dalla Cina, "Ok agli studenti senza sintomi"

Nessun allontanamento per evitare l'isolamento dei ragazzi asiatici e l'allarmismo delle famiglie

02/02/2020
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Il Messaggero

ROMA Nessun allontanamento da scuola per i ragazzi di ritorno dalla Cina, niente matite in bocca e mascherine pronte in caso di bisogno. Il ministero dell'Istruzione ha diramato ieri una circolare ad hoc per indicare alle scuole e alle università quali comportamenti tenere in merito all'allerta coronavirus. Negli ultimi giorni, infatti, sia i medici sia i dirigenti scolastici hanno sollecitato il Miur per avere le linee guida ed evitare da un lato inutili allarmismi tra le famiglie, dall'altro l'isolamento di ragazzi di origine cinese. 
IL VADEMECUME così ieri da viale Trastevere sono arrivate le informazioni richieste: innanzitutto non è prevista alcuna forma di allontanamento da scuola per gli studenti che tornano da un viaggio in Cina. Almeno fino a quando non saranno i medici a richiederlo. La scorsa settimana, ad esempio, il Conservatorio di Santa Cecilia ha deciso di sospendere le lezioni per tutti gli studenti di origini orientali, riammettendoli in aula solo dopo una visita medica che si svolgerà il 5 febbraio. A questo punto, probabilmente, dovrà rivalutare la decisione. Nel frattempo nelle scuole come ci si deve comportare? Nelle classi di materna, elementare e medie i docenti e tutto il personale scolastico sono chiamati a scongiurare qualsiasi possibile forma di contaminazione con secrezioni delle vie aeree. Vale a dire evitare che i bambini mettano in bocca matite, penne e giocattoli che poi passano da una mano all'altra. Per tutti, dai piccoli ai più grandi fino all'università, restano valide le buone norme di igiene come lavarsi le mani, coprire la bocca e il naso quando si tossisce e starnutisce, gettare subito il fazzoletto di carta una volta utilizzato ed evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali. 
OCCHIO AI SINTOMINel caso in cui, invece, tra gli studenti ci siano ragazzi che sono rientrati dalla Cina nelle ultime due settimane, il personale scolastico dovrà controllare l'eventuale insorgenza di tosse, febbre e difficoltà respiratorie. Nel caso si verificassero questi sintomi, dovranno essere allertati il 1500 o i centri regionali di riferimento e, immediatamente, dovranno essere adottate le mascherine per proteggere le vie aeree ed evitare contatti stretti fino a quando si sarà fatta chiarezza sull'origine di quei sintomi influenzali. Il numero d'emergenza 1500 deve essere allertato anche nel caso in cui si venga a conoscenza di aver viaggiato o abitato, con una persona affetta dal virus. Ovviamente la circolare sconsiglia qualunque tipo di viaggio nelle aree colpite dall'epidemia e, nel caso il viaggio fosse già in corso, suggerisce la massima attenzione. 
SINGOLE INIZIATIVELe regole indicate dal Miur vanno a rafforzare quanto già avviato autonomamente negli ultimi giorni dalle singole scuole: «i dirigenti, in maniera autonoma e coordinata spiega Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio, che chiede una linea unica di comportamento fin dal primo momento in cui è apparso il problema - per arginare le continue e talvolta pressanti richieste dei genitori, hanno già predisposto diversi vademecum comportamentali sulla scorta di espliciti consigli provenienti da siti di organizzazioni sanitarie come: Asl, ospedali, il ministero della salute, l'Istituto superiore di sanità e le Regioni. La circolare del ministero serve ad avvalorare certamente quanto fin qui fatto, dando un apporto forte all'operato dei presidi e degli insegnanti». E intanto Intercultura blocca il programma in Cina, avviato dal mese di agosto: sono infatti 100 i ragazzi italiani tra 16 e 17 anni, che in queste ore stanno tornando in Italia proprio per l'allarme per il coronavirus che ha provocato la chiusura di scuole e fabbriche cinesi. La decisione è partita dalla sede centrale di Afs a New York: gli studenti italiani di rientro sono 100 dalla Cina e 14 da Hong Kong. Sempre nell'ambito del progetto Intercultura stanno tornando a casa anche altri 120 ragazzi provenienti da tutto il mondo . 
Lorena Loiacono