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A giugno nuovo esame per 500mila studenti di terza media

Scendono da 5 a 3 le prove scritte e viene cancellato il voto di condotta. Ed escono dall'esame le prove Invalsi.

11/10/2017
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Adesso è ufficiale: il prossimo mese di giugno 500mila studenti affronteranno il nuovo esame di terza media. Senza il decreto firmato oggi dalla ministra dell’istruzione Valeria Fedeli le novità non sarebbero scattate dall’anno scolastico 2017/2018. La riforma è stata voluta dalla buona scuola bis: i decreti applicativi della legge 107. Col nuovo esame diminuiscono le prove scritte e viene cancellato il voto di condotta. Ecco tutte le altre novità.

Le prove Invalsi. Dopo anni di polemiche, le prove Invalsi di Italiano e Matematica usciranno dall’esame finale e non contribuiranno più al voto conclusivo. A quelle consuete si aggiungerà anche una prova di Inglese. Verranno somministrate tra il 4 e il 21 aprile e saranno computer-based: si svolgeranno al computer.

Ammissione agli esami. Per essere ammessi agli esami occorrerà avere frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale e non avere ricevuto la sanzione disciplinare dell’esclusione dagli esami. E non sarà più necessario avere almeno la sufficienza in tutte le discipline: sarà possibile approdare davanti alla commissione anche di fronte a qualche lacuna di troppo. Sparirà il voto di condotta, che verrà sostituito da un giudizio e lo studente approderà agli esami con un voto di ammissione. Ma di fronte a gravi infrazioni disciplinari, resta la possibilità per i consigli di classe di non ammettere l’alunno alle prove finali. Solo in casi eccezionali, per il profitto, è prevista la non ammissione agli esami, che i prof dovranno adeguatamente motivare.

Le commissioni. Saranno formate dagli stessi insegnanti curricolari e presiedute dal dirigente scolastico dell’istituto e non più da un presidente esterno. 

Le prove scritte. Calano da cinque a tre: Italiano, Matematica e una soltanto per tutte le lingue straniere studiate. E, promettono dal Miur, “terranno maggiormente conto, rispetto al passato, del profilo delle studentesse e degli studenti e dei traguardi di sviluppo delle competenze definiti nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo”. Quella di Italiano dovrà comprendere “un testo narrativo o descrittivo, un testo argomentativo (che consenta l’esposizione di riflessioni personali, per il quale dovranno essere fornite indicazioni di svolgimento) e una traccia di comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione. La prova di Matematica “sarà strutturata con problemi articolati su una o più richieste e quesiti a risposta aperta. Potranno rientrare nelle tracce anche metodi di analisi, organizzazione e rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale”. Infine, per le lingue straniere occorrerà accertare che gli alunni abbiano raggiunto almeno le competenze linguistiche di livello A2 per l’Inglese e A1 per la seconda lingua comunitaria. E la prova potrà prevedere un “questionario di comprensione di un testo a risposta chiusa e aperta, il completamento di un testo in cui siano state omesse parole singole o gruppi di parole, l’elaborazione di una lettera o email personale su traccia riguardante argomenti di carattere familiare o di vita quotidiana oppure la sintesi di un testo che evidenzi gli elementi e le informazioni principali”.

Il colloquio. Dovrà accertare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite “con particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento fra discipline”. E terrà conto “anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione”.

Voto finale. Scaturirà dalla media fra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio. In questo modo, la carriera scolastica verrà valorizzata. E per i super bravi è sempre prevista la lode.
Al termine dalla fatica finale e al diploma la scuola rilascerà una Certificazione delle competenze su modello unico nazionale, accompagnato anche da una sezione a cura dell’Invalsi con la descrizione dei livelli conseguiti nelle Prove nazionali. Le nuove modalità, spiegano da viale

Trastevere, mirano a dare “più valore al percorso fatto dalle alunne e dagli alunni, e sono improntate ad una loro presa in carico complessiva per contrastare le povertà educative e favorire l’inclusione, attivando tutte le strategie di accompagnamento necessarie”.


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