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«Qui un'unica corriera per portare i ragazzi, impossibile scaglionare»

Le differenze territoriali, da Nord a Sud, danno alla scuola italiana tante sfaccettature diverse, difficile riuscire a metterle tutte insieme.

20/10/2020
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Il Messaggero

Impossibile far lezione il pomeriggio, la maggior parte degli istituti superiori non ne avrebbe i mezzi. Molte scuole superiori infatti sono andate in allarme, domenica sera, di fronte alla possibilità di risolvere i problemi del trasporto pubblico facendo slittare gli ingressi degli studenti dopo le 9 o addirittura portandoli in classe anche il pomeriggio. Tra le criticità previste, per cui gli istituti dovrebbero adottare i nuovi orari, oltre a quelle sanitarie ci sono anche quelle legate ai problemi dei bus sovraffollati. Ma le difficoltà cambiano da istituto a istituto, non c'è una soluzione valida per tutti. 
Le differenze territoriali, da Nord a Sud, danno alla scuola italiana tante sfaccettature diverse, difficile riuscire a metterle tutte insieme. C'è la scuola di Roma, ad esempio, che ha già predisposto i turni online al 50% e di più non potrebbe fare e quella che, invece, ha fatto i salti mortali per riportare tutti in presenza. «Abbiamo già scaglionato gli ingressi - assicura il dirigente Sancandi del Liceo Primo Levi - di più non è possibile. Se dovesse servire il turno pomeridiano, per noi sarebbe decisamente complicato. Sia a livello organizzativo sia a livello didattico: sappiamo bene che la concentrazione degli studenti tra i banchi di scuola, tra le 3 e le 4 del pomeriggio, cala e così si rischia di perdere di rendimento». Che alternative restano? 
LE RICETTEAccorciare le lezioni da 60 a 50 o 45 minuti e provare a recuperare con la didattica online. Anche se, da remoto, la lezione non è la stessa. E il recupero del tempo scuola perduto si fa sempre più arduo. C'è poi la scuola di Milano che, avendo già previsto un'organizzazione ragionata e chirurgica, non ha intenzione di cambiare rotta rischiando di andare a indebolire le attività laboratoriali: «Andare a scuola tutti alle 9, per me, equivale a ripetere lo stesso errore delle 8 - sottolinea Domenico Balbi, dirigente scolastico dell'istituto tecnico Albe Steiner - nella mia scuola abbiamo lo scaglionamento con turni dei gruppi a partire dalle 8, poi alle 9 e alle 10. Vorrei continuare a poter iniziare alle 8. Abbiamo già il 50% dei ragazzi a distanza. Inoltre, avendo molti laboratori da portare avanti, restiamo già a scuola fino alle 14 e alcuni giorni anche fino alle 16, oltre non potrei certo andare: a che ora tornano a casa questi ragazzi?». 
Non solo grandi città, dove il problema del trasporto pubblico è il sovraffollamento: ci sono anche realtà più piccole dove il problema dei trasporti è rappresentato dalla scarsa disponibilità delle corse. Anche perché fino ad oggi non sono state necessarie in numero maggiore. Si torna quindi alla necessità di mettere il trasporto locale al servizio delle scuole e non viceversa. I bus o le corriere devono adeguare le corse agli orari scolastici perché altrimenti il problema non si risolve. Soprattutto nei territori dove la corsa è unica. Così a Gela, in provincia di Caltanissetta, la preside del liceo scientifico e linguistico Elio Vittorini chiarisce la situazione del suo territorio: «Nelle grandi città ci sono molti ragazzi che prendono l'autobus per andare a scuola e quindi ci sono tante corse - spiega infatti la dirigente Angela Tucci - ma a Gela per i miei ragazzi non è così. Abbiamo già scaglionato gli ingressi in accordo con le scuole del nostro territorio. Siamo tre istituti limitrofi e quindi abbiamo ritenuto importante e necessario suddividere gli accessi tra le 8 e le 8.40. Se aprissimo tutti alle 9 sarebbe impossibile garantire la didattica: l'ultimo turno entrerebbe alle 9.40. Inoltre tanti vengono in maniera autonoma ma tanti altri con l'unica corsa di bus disponibile, che arriva dalle 8 alle 8.20. Chi prende quella corsa deve aspettare fino alle 9? Lo stesso discorso vale per l'uscita: se escono dopo, non ci sono i mezzi per portarli a casa». Per questo oggi è prevista una riunione con l'ambito territoriale perché in provincia di Caltanissetta il trasporto deve essere adeguato alle necessità della scuola altrimenti le nuove indicazioni sull'orario non saranno adottate.
L.Loi.