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Unità-Immediata la risposta sindacale: due ore di sciopero nazionale, a Bologna quattro

.03.2002 Immediata la risposta sindacale: due ore di sciopero nazionale, a Bologna quattro di Felicia Masocco Due ore di sciopero generale oggi in tutta Italia. È la prima risposta di Cgil, Cis...

20/03/2002
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l'Unità

.03.2002
Immediata la risposta sindacale: due ore di sciopero nazionale, a Bologna quattro
di Felicia Masocco

Due ore di sciopero generale oggi in tutta Italia. È la prima risposta di Cgil, Cisl e Uil all'assassinio di Marco Biagi. A Bologna lo sciopero è di quattro ore e ci sarà pure una manifestazione a piazza Maggiore. Altre iniziative a Milano (presidio in piazza Fontana), fermata di un'ora a Mirafiori.
"Un atto di barbarie", un "atto terribile". Sergio Cofferati apprende la notizia dell'uccisione del consulente del ministro Maroni mentre si trova a Firenze ultima tappa di un giro in Toscana iniziato in mattinata. Il segretario della Cgil esprime preoccupazione per i "documenti letti sulla stampa nei giorni scorsi che rivelavano l'allarme dei Servizi sulla sicurezza dei collaboratori del ministero del Welfare impegnati sui temi del lavoro". Alla luce di quelle notizie "che il professor Biagi sia stato colpito mi inquieta molto".
Gli altri due leader sindacali, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti apprendono dell'assassinio mentre sta finendo la registrazione di Porta a Porta. "Hanno ucciso Marco Biagi". Il ministro Maroni riceve l'informazione dal prefetto di Bologna. Incredulità, orrore, silenzio calano sugli ospiti della trasmissione di Bruno Vespa chiamati a discutere dell'articolo 18 e della profonda divisione creatasi tra governo e sindacati: D'Amato, i ministri Tremonti e Maroni, Angeletti e Pezzotta.
Tutti sono sconvolti, impressionati. Biagi, consulente del ministro del Welfare, è una personalità molto conosciuta nel mondo sindacale. Pezzotta ricorda che era stato consulente della Cisl in molte occasioni: "Uno spirito libero, un democratico vero, aveva il coraggio delle proprie idee, anche se andavano controcorrente. Aveva lavorato con noi sul diritto del lavoro europeo. Chi ha commesso questo atto ha voluto colpire il mondo del lavoro, la violenza ci è estranea. Da domani molte cose cambieranno, valuteremo le prospettive".
Qualcuno ricorda Biagi anche collaboratore di Romano Prodi, quand'era presidente del consiglio, e molto vicino a Tiziano Treu. Nel mondo del lavoro appare immediato il collegamento con l'assassino di Massimo D'Antona, ucciso dalla Brigate Rosse, che lavorava per l'ex ministro del Lavoro, Antonio Bassolino.
Appena si diffonde la notizia dell'assassinio di Biagi, le sedi di Cgil, Cisl e Uil vengono immediatamente riaperte, si riuniscono i vertici, almeno quelli che sono a Roma. Al telefono si raccolgono le prime reazioni, molti sono impressionati. "L'hanno ammazzato come D'Antona". "Proprio adesso, proprio in questo momento, è come se ci fosse un regista che studia i tempi e l'ingresso degli attori". Intanto Vespa annulla la precedente trasmissione e organizza velocemente uno speciale. Al telefono si raggiunge Sergio Cofferati che si trova in Toscana. Il segretario generale della Cgil esprime "dolore e costernazione, è un atto terribile". L'assassinio del professor Biagi, aggiunge Cofferati, è "un terrorismo non debellato che punta ad alterare le regole e le dinamiche della democrazia e della dialettica sociale colpendo persone che lavorano lealmente per lo Stato". "Si ripete - prosegue Cofferati - il dramma già vissuto dal paese con l'uccisione del professor D'Antona". La Cgil esprime le sue condoglianze alla famiglia e ancora una volta risponderà insieme alle altre organizzazioni sindacali alla follia del terrorismo in difesa della democrazia e delle sue regole".
Il segretario della Uil commenta: "E' stato ammazzato un uomo libero, per le idee che aveva, è come se avessero sparato a tutti gli uomini liberi del Paese, la nostra libertà viene colpita, non ci sono confltiti sociali che possono mettere in discussione la democrazia e la libertà., Non ci faremo intimidere, non torneremo indietro agli anni Settanta".
Nella notte Cgil, Cisl e Uil convocano le segreterie unitarie per decidere le iniziative da adottare subito, oggi, contro questo attacco terroristico. La mobilitazione e la vigilanza dei lavoratori a presidio delle istituzioni democratiche.
Ci sono considerazioni sulla "puntualità" di questo attentato, arrivato proprio in questo momento di tensione sociale, alla vigilia dell'attesa decisione dei sindacati dello sciopero generale contro l'attacco all'art.18. Si parla nella notte di trasformare la grande manifestazione di sabato a Roma in una iniziativa contro il terrorismo.
Intanto si susseguono le dichiarazioni, le prime analisi, le prime ipotesi. Il ministro Maroni piange il suo collaboratore: "Sono sconvolto, il mio pensiero affettuoso e commosso va alla moglie e ai figli, vittime come lui di una violenza cieca e bestiale, non voglio aggiungere altro". L'ex ministro Treu afferma:"E' il terzo amico che mi uccidono, prima Tarantelli, poi D'Antona, adesso Biagi. Biagi era un moderato che voleva modernizzare le regole del mercato del lavoro".
Il presidente della Confindustria, Antonio D'Amato ha detto che quella di "Marco Biagi è una morte annunciata. Il clima di odio, la campagna di denigrazione che ha avuto un'escalation molto forte nelle ultime settimane".
Walter Bielli, deputato dei Ds ed ex componente della Commissione stragi, ha dichiarato di essere molto preoccupato per "l'episodio di terrorismo" di questa sera e parla di "provocazione contro il movimento sindacale. C'è in Italia - spiega Bielli - un terrorismo che ha caratteristiche molto particolari: interviene sempre quando è in atto un conflitto sociale molto forte".
Le brigate rosse o i gruppi comunisti combattenti, sottolinea ancora Bielli, "hanno delle loro caratteristiche e peculiarità", ma "la galassia terroristica che c'è ora non è certo quella degli anni '70".


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