Unità-Firenze-L’università va avanti con i precari
Nell’ateneo pisano sono oltre 2.000 i lavoratori senza contratto: fanno esami, lavorano in ospedale, mandano avanti la macchina universitaria. Oggi si contano in un referendum
L’università va avanti con i precari
Nell’ateneo pisano sono oltre 2.000 i lavoratori senza contratto: fanno esami, lavorano in ospedale, mandano avanti la macchina universitaria. Oggi si contano in un referendum
di Luciano Luongo / Pisa
Sono ormai un esercito, invisibile. Per questo hanno deciso di contarsi con un referendum. Sono i precari della didattica e della ricerca dell’Università di Pisa, nell’accezione più ampia del termine: dai ricercatori ai dottorandi, agli specializzandi di medicina, ai collaboratori a progetto (senza contare i 900 dipendenti tecnici e amministrativi a tempo determinato). Complessivamente sui parla di duemila giovani e meno giovani, alcuni di loro partecipano agli esami universitari, altri operano in corsie d’ospedale: si calcola siano 600 i dottorandi, circa 300 gli assegnisti, 200 i borsisti, 200 i co.co.co e co.co.pro, imprecisati gli specializzandi. Un esercito. Numeroso quanto, se non più, di quello “ufficiale” dei docenti di ruolo. Oggi e domani sei seggi sono aperti nell’ateneo: alla Scuola Medica, ad Agraria, ad Ingegneria, a Lettere, al Polo Marzotto e in Sapienza. Proprio in Sapienza ieri il primo seggio è stato aperto dalle 12 alle 17.
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