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Repubblica-Napoli-Il ministero dimezza i tagli

Con una variazione di bilancio il governo raschia il barile e stanzia parte dei soldi negati nelle scorse settimane

20/03/2006
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la Repubblica

Più fondi agli istituti per didattica e attività amministrative
Colpite le supplenze C´è chi preferisce lasciare le classi scoperte
Bottino esulta "Il nostro impegno alla fine è stato premiato"
BIANCA DE FAZIO


Il Ministero per la Pubblica istruzione raschia il barile e tira fuori, per le scuole campane, un po´ dei soldi che erano stati negati nelle scorse settimane. Alle scuole era stato detto che il bilancio per il funzionamento amministrativo e didattico era ridotto, rispetto all´ultimo anno, del 40 per cento. Gli istituti sono stati messi in ginocchio, impossibilitati a chiamare supplenti e comprare materiali. Molte scuole (superiori per lo più) hanno alzato il prezzo sulla "tassa d´iscrizione" pur di racimolare qualche soldo e fronteggiare così l´imprevista decurtazione.
Insomma proteste sono piovute da tutta Italia ed il ministero alla fine è tornato sui propri passi, almeno in parte, rimpolpando un po´ gli stanziamenti. Ma è solo di qualche giorno fa la lettera della Direzione scolastica regionale che ha annunciato ai dirigenti scolastici campani che quel taglio del 40 per cento sarebbe stato dimezzato. «Mi ero impegnato a reperire risorse aggiuntive volte a ridimensionare la riduzione apportata alla dotazione ordinaria e, grazie all´apporto determinante del ministero, l´abbiamo spuntata», afferma il direttore scolastico regionale, Alberto Bottino.
Il ministero, infatti, ha varato un provvedimento di variazione del bilancio, ed anche grazie a questo si sono potute ritoccare le tabelle sui parametri in base ai quali le scuole potranno ottenere una certa cifra da spendere nel corso del 2006. Notizia accolta con evidente sollievo, anche perché consente di attenuare almeno in parte i disagi.
Vediamo nel dettaglio l´elenco delle cifre, con la differenza rispetto a quanto era previsto: per ogni alunno di scuola materna ci saranno 3.29 euro, contro gli iniziali 2.47 (e 178.56 euro per ogni classe, quando secondo le circolari precedenti dovevano essere 133.92 euro); per gli scolaretti delle elementari la cifra passa a 2.88 euro (prima era 2.16), per le medie 3.48, contro i precedenti 2.61. E via così fino ai 28 euro per studente (erano 21) di alcuni istituti tecnici.
Una boccata d´ossigeno per le scuole, già in difficoltà in questi primi mesi dell´anno - dopo che a settembre avevano fatto previsioni di spesa basandosi sugli stanziamenti dell´anno scorso, perché erano imprevedibili tagli del 40 per cento (poi ridottisi al 20 per cento) - già costrette, spesso, ad economizzare anche sui fogli per le fotocopiatrici, o sui gessetti. Per non parlare delle supplenze, ormai ridottesi fino a preferire lasciare le classi scoperte piuttosto che chiamare un sostituto per assenze dei titolari che non superano i 5 giorni. Un ulteriore colpo alla didattica pur di risparmiare soldi a fronte di un bilancio già tagliato.
Il tutto mentre restano in cassaforte i fondi già stanziati dal ministero per le scuole socialmente a rischio, quelle di frontiera. Una cifra di tutto rispetto: 11 milioni e mezzo di euro, che restano inutilizzati perché i sindacati e la Direzione scolastica sono giunti allo scontro anche su questo, paralizzando il tavolo di lavoro che doveva distribuire i soldi tra gli istituti. Valutando caso per caso, e stabilendo così chi aveva diritto agli stanziamenti.


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