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Repubblica-Bologna: Supplenti, mancano 9 milioni di euro

I presidi: "Continueremo a nominarli anche senza soldi"

17/03/2006
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la Repubblica

I PROBLEMI DELLA SCUOLA
Il direttore Marcheselli: "Una situazione che ci preoccupa, ma confidiamo che le difficoltà siano presto superate"
ILARIA VENTURI

PER pagare i supplenti da aprile a dicembre mancano nove milioni di euro. E´ questo il «buco» creato dai tagli imposti dalla Finanziaria. L´anno scorso le scuole bolognesi hanno speso 12 milioni e 600mila euro per le supplenze. Per i 2006 sono stati stanziati solo tre milioni e 443 mila euro che saranno bruciati dalle scuole a fine marzo, ovvero in tre mesi, se si considera una spesa mensile media di un milione e 400mila euro. Arriverà, come in passato, la copertura? La Finanziaria, oltre ad aver ridotto le risorse su tutti i capitoli di bilancio delle scuole, non lo prevede. L´ufficio scolastico regionale parla di copertura solo per le maternità e le supplenze sino a fine anno e corre ai ripari restringendo le possibilità di chiamare i supplenti. Insomma, ad oggi, i soldi non ci sono. Lo stesso direttore del Csa Paolo Marcheselli interviene e auspica che si trovi la strada di una integrazione finanziaria. «La situazione ad oggi non può che preoccupare l´amministrazione scolastica, i dirigenti e le famiglie. Ma si tratta della scuola e per questo devo pensare che le attuali difficoltà siano presto superate». I presidi intanto si muovono. Domani si riuniranno in via de´ Castagnoli le giunte del Collegio dei dirigenti e dell´Associazione scuole autonome. «Così si colpisce la qualità della scuola ma anche il rapporto con i lavoratori. Già facciamo fatica a trovare i supplenti, ora che sanno che non saranno pagati, se non forse a novembre, sarà peggio», commenta Domenico Altamura presidente del Collegio. «Il problema è che non puoi ridurre la spesa senza cambiare le regole. Perché non si fa economia pensando di assumere insegnanti annuali con questi 12 milioni di euro spesi per le supplenze? A Bologna arriverebbero 400 docenti in più e sarebbe risolto il problema».
L´assessore provinciale Paolo Rebaudengo parla di «un ulteriore colpo ad una scuola pubblica già fortemente provata». I sindacati dei presidi denunciano il paradosso: «Non possiamo interrompere il servizio, ma dobbiamo anche poter contare su risorse certe e sufficienti per garantire il diritto costituzionale all´istruzione», scrivono Sergio Simoni (Cgil), Umberto Pampolini (Cisl) e Mario Gavanelli (Uil). I Cobas diffidano i presidi «da smembrare o da lasciare classi scoperte». Loro, i dirigenti, si rifiutano di non chiamare i supplenti. «Sarebbe una richiesta folle, già oggi li chiamiamo quando è strettamente necessario», commenta Alessandra Francucci. La dirigente del X Circolo didattico ha ricevuto 16.458 euro per pagare i supplenti nel 2006, ma la scuola, al 28 febbraio, ne ha già spesi 17.100. Una situazione, con cifre diverse, comune a tutti. «Io continuerò a nominare, senza soldi - dice Alessandra Francucci - Qualcuno altrimenti mi dovrà venire a dire che devo chiudere la scuola». I presidi bocciano anche la richiesta di non fare sostituzioni alle materne sino a cinque giorni di assenza. «Impossibile - dicono - non ci sono ore disponibili, se non una o due, per fare sostituzioni interne. E le classi sono piene sino a 28 bambini.
Con questi numeri non possiamo pensare di dividerli in altre sezioni». «Siamo molto allarmati. La scuola non si può gestire in questo modo» dice Angela Cocchi della direzione didattica di Zola Predosa. «Ci sono già meccanismi di emergenza interni, visto che il primo giorno si fa fatica a trovare il supplente. Ma questi non possono diventare la regola sino alla fine dell´anno». Altra nota dolente: le visite fiscali dal primo giorno di assenza che aumenteranno la spesa delle scuole. Visto che l´azienda sanitaria sta già chiedendo al Csa i rimborsi.